Tampon tax, Iva 5% su assorbenti bio. Nel decreto fiscale anche sconto ritardatari Imu e Tasi

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Foto Ansa

ROMA – Un “primo passo” per abbattere i costi di tamponi e assorbenti: secondo quanto si apprende da fonti di maggioranza si sarebbe trovata l’intesa sulla cosiddetta tampon tax, ossia la norma che riduce dal 22% al 5% l’Iva, ma solo sui prodotti “bio”.

Alla ripresa dei lavori della commissione Finanze sul decreto fiscale dovrebbe arrivare una riformulazione dell’emendamento che al momento chiede di portare al 5% l’Iva sui prodotti “compostabili” per l’igiene femminile ma anche per anziani, neonati e disabili. L’intervento sarà però limitato solo ai prodotti femminili.

Il viceministro all’Economia Laura Castelli plaude all’accordo raggiunto in maggioranza. “All’interno del decreto fiscale sarà inserita una norma che prevede l’Iva agevolata al 5% per gli assorbenti compostabili. Si tratta di un grande risultato, cui abbiamo lavorato intensamente con il Parlamento in questi anni. Un segnale di civiltà, con una visione green. Sono molto contenta”. 

Dello stesso avviso il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri: “Tagliata la #tampontax. L’iva su tamponi e assorbenti compostabili e biodegradabili passa dal 22 al 5%. Un primo segnale di attenzione per milioni di ragazze e donne nel decreto fiscale su cui abbiamo lavorato con le deputate di maggioranza di Intergruppodonne”. 

Decreto fiscale, scontro sulle sanzioni per i ritardatari Imu e Tasi

Oltre allo sconto sull’Iva per gli assorbenti bio, il Governo arebbe raggiunto l’accordo per lo sconto sulle sanzioni per i ritardatari di Imu e Tasi, per lo scontrino unico per pagamenti elettronici e invio dei dati all’Agenzia delle entrate e sul credito d’imposta su tutte le commissioni, non solo per chi accetta acquisti col Pos. Cominciano insomma a prendere forma anche le modifiche al decreto fiscale.

Il grosso delle modifiche, però, tarda ad arrivare: la commissione Finanze della Camera, impegnata sul decreto, tenterà il tour de force per chiudere venerdì anche se i tempi per l’approdo in Aula, causa ‘ingorgo’ con altri decreti, si sono dilatati. Ancora, tra l’altro, non si sono chiuse le due partite più delicate, la revisione della stretta per le ritenute negli appalti e sul carcere per i grandi evasori, con l’inasprimento delle pene che potrebbe essere allentato ad esempio sugli omessi versamenti.

E qualche tensione la starebbe creando anche l’ipotesi di uno stanziamento ad hoc per funzionari e dirigenti del Mef e della Ragioneria, subito peraltro finita sotto attacco della Lega. Intanto la commissione ha comunque approvato i primi emendamenti, accogliendo anche alcune proposte delle opposizioni, ad esempio per allentare i vincoli di spesa di Comuni, Province e Regioni e consentendo il ravvedimento operoso (cioè la possibilità di pagare in ritardo ma con sanzioni ridotte) anche per i tributi locali, a partire da Imu e Tasi.

Una serie di riunioni, in Parlamento e al ministero dell’Economia, sono in agenda per tentare di trovare una sintesi almeno sul decreto, mentre altri incontri, in Senato, puntano ad arrivare pronti per iniziare a votare già da sabato gli emendamenti alla manovra. Quasi certo che arriverà a Palazzo Madama la riscrittura della plastic tax, che sarà drasticamente ridotta, così come il cambio di passo sulle auto aziendali (penalizzate solo quelle inquinanti, nuove regole che si applicheranno comunque solo alle nuove immatricolazioni).

La maggioranza sta ancora analizzando i margini di intervento anche su altri temi, dal lavoro (nutrito pacchetto del ministero su Cigs e sostegno alle aree di crisi complessa) alle concessioni autostradali.

Sul tavolo ci sarebbe l’ipotesi di una revisione della stretta sugli ammortamenti, che aveva messo in allarme l’Aiscat per il rischio di blocco generale degli investimenti. Ma non si esclude che si possa affrontare più in generale il tema della riforma delle concessioni. La manovra, novità dell’ultima ora, potrebbe intanto ‘imbarcare’ una nuova legge quadro sulle Autonomie, sponsorizzata dal ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, che ha condiviso il testo con le Regioni incassando un primo via libera e che ora è pronto a portare il testo in Cdm.

Fonte: Ansa 

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