Tassisti, quiete prima della tempesta. Benzinai e farmacie all’assalto

ROMA – Con i tassisti è tregua armata, ma ha tutta l’aria di una quiete che precede e non segue la tempesta. Benzinai e farmacisti invece vanno alla guerra. Tutti e non solo queste tre categorie in attesa di leggere davvero cosa ci sarà nel testo decreto delle liberalizzazioni, o meglio misure per favorire la concorrenza. Per ora circola e continua a circolare una bozza “ufficiosa” con lungo prologo alle misure. Prologo in cui si spiega e documenta come il vantaggio collettivo all’economia basta e avanza a compensare l’eventuale perdita di “garantito” da parte delle categorie toccate. Insomma, se un farmacista subisce più concorrenza per l’apertura di nuove farmacie, quel farmacista è anche un consumatore di gas che paga meno un bolletta, se un tassista rischia la concorrenza di altre vetture in servizio, quel tassista è anche un consumatore che in farmacia paga meno i medicinali… Questa la premessa e la promessa del governo, suffragata da tanto di stime di Bankitalia e da raffronti internazionali.

Ma la “pedagogia” governativa non attecchisce e non fa presa, almeno su tre categorie in prima linea. I sindacati dei tassisti, dopo un incontro a Palazzo Chigi, hanno invitato i tassisti a sospendere quella che di fatto è una mezza serrata del servizio che va avanti da giorni. Sospendere e ricominciare a lavorare almeno fino a decreto svelato. La base dei tassisti ha accolto la “buona novella” a fischi e grida di “Venduti”. La base, quella che sta da giorni in piazza, vuole la capitolazione, la resa senza condizioni del governo, nulla di meno. Due organizzazioni sindacali dei benzinai hanno proclamato blocco per dieci giorni degli impianti. Sostengono il governo abbia ceduto ai petrolieri. Petrolieri che sostengono che il governo sia sordo e cieco. I farmacisti lamentano a gran voce l’intollerabile danno di una liberalizzazione della vendita fuori delle farmacie dei farmaci di fascia C, quelli pagati dai clienti e non dalla Sanità pubblica. I parafarmacisti lamentano a gran voce l’assenza della liberalizzazione delle vendita fuori delle farmacie dei farmaci di fascia C…

Nelle stesse ore un’intera Regione italiana, la Sicilia, è priva di benzina e scarseggia ormai di generi alimentari e di necessità: le strade sono in mano ad agricoltori e autotrasportatori dell’isola che ne bloccano le strade. Presto, molto presto il governo rischia di doversi accorgere che la questione detta liberalizzazioni, oltre che questione economica e sociale, sta per diventare questione anche di ordine pubblico. Materia nella quale non si sa quanto i professori siano competenti e preparati.

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