ROMA – Negativa, fortemente negativa: l’analisi costi-benefici sulla tratta Tav Torino-Lione (qui il pdf dell’analisi, qui la relazione giuridica), finalmente disponibile disponibile sul sito del Ministero delle Infrastrutture, dice che il saldo è negativo per circa 7/8 miliardi di euro. Andare avanti con l’opera, dice il rapporto, significa perdere molti soldi, molti di più che interrompere i lavori. Le analisi precedenti, sottolinea il dossier, non sono credibili, sovrastimano troppe variabili.
In effetti il risultato era un po’ il segreto di Pulcinella, con il balletto abbastanza grottesco del ministro dell’Interno Salvini, favorevole all’opera, che si lamentava con il collega Toninelli, titolare del dossier, perché l’analisi la teneva chiusa nel suo cassetto. Finito l’interludio elettorale dell’Abruzzo, l’analisi è saltata fuori (anche se da dicembre l’agenzia Bloomberg aveva rivelato il risultato).
Il ministro Toninelli: “Dati impietosi”. “Come ciascuno adesso può vedere da sé, i numeri dell’analisi economica e trasportistica sono estremamente negativi, direi impietosi”. Così il ministro delle infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli commenta in una nota la pubblicazione dell’analisi costi-benefici sulla Tav. “La valutazione negativa della Torino-Lione che emerge dall’analisi, voglio dirlo in modo chiaro, non è contro la Ue o contro la Francia”, sottolinea Toninelli, aggiungendo che “la decisione finale, come è naturale che sia, spetta ora al Governo stesso nella sua piena collegialità”.
Il commissario straordinario Foietta: “Analisi truffa”. “Mi riservo di vedere nel dettaglio i numeri, ma dalle prime indicazioni mi sembra che dalla farsa si è passati alla truffa”. Il Commissario Straordinario per l’Asse Ferroviario Torino-Lione, Paolo Foietta, commenta così l’analisi costi benefici del governo sulla Tav. “E’ una analisi truffa realizzata per far quadrare i conti in base a quello che vuole il padrone”, denuncia sostenendo che “i costi sono ampiamente gonfiati, mentre c’è una enorme sottovalutazione dei benefici ambientali e sociali”.
-7/8 miliardi il saldo costi-benefici. “L’analisi condotta mostra come, assumendo come dati di input relativamente alla crescita dei flussi di merce e dei passeggeri e agli effetti di cambio modale quelli non verosimili contenuti nell’analisi costi-benefici redatta nell’anno 2011, il progetto presenta una redditività fortemente negativa”. E’ quanto riportano le conclusioni dell’analisi costi benefici pubblicata oggi dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti sul proprio sito.
Nello scenario ‘realistico’ il valore attuale netto economico (Vane), ovvero il saldo tra i costi e i benefici, risulta pari rispettivamente a -6.995 milioni considerando i costi “a finire” (escludendo i soldi già spesi) e a -7.949 milioni qualora si faccia riferimento al costo intero.
Analisi giuridica, rischio massimo 4,2 mld penali. In caso di scioglimento del progetto della Tav il costo massimo tra penali e rimborsi potrebbe raggiungere i 4,2 miliardi. E’ quanto è possibile determinare sommando i vari importi contenuti nella Relazione tecnico giuridica collegata all’analisi costi benefici della Tav. Molti sono importi massimi ”difficilmente raggiungibili”. Tanto che nella relazione si spiega che “i molteplici profili evidenziati non consentono di determinare in maniera netta i costi in caso di scioglimento”. La variabile è dovuta a “più soggetti sovrani” che dovrebbero negoziare gli importi.
Impatto sulle casse degli Stati fino a 10-16 mld per le minori accise. La Tav avrebbe un impatto sulle finanze pubbliche degli Stati interessati superiore alla sola somma dei costi di investimento e di gestione: a questi devono infatti essere sommate le minori accise che – si legge nell’analisi costi-benefici del Ministero delle infrastrutture e trasporti – portano il bilancio complessivo da 10 a 11,6 miliardi (flussi attualizzati) nello scenario “realistico” e a 16 miliardi in quello “Osservatorio2011”.