La Tav per il nord est costerebbe 17 miliardi, non farla costa 31 miliardi

Molti imprenditori del Nord Est chiedono l’istituzione dell’Alta velocità nelle loro regioni. Ma il Cipe ha tagliato i fondi, destinandoli all’Alta Velocità per la Napoli-Bari. E non fare la Tav nel nord-est potrebbe costare addirittura più che farla.

Lo spiega un articolo del Corriere della Sera in cui si dice che, seppure non esistono dati ufficiali, secondo alcune stime realizzare la Tav nel nord est dovrebbe arrivare ai 17 miliardi di euro tenendo conto che due piccole tratte, la Milano-Treviglio e la Padova-Mestre, sono già a posto. Mentre secono uno studio del professor Andrea Gilardoni (Bocconi) i “costi del non fare” ammonterebbero addirittura a 31,3 miliardi spalmati nell’arco di 10 anni.

Scrive Dario Di Vico sul Corsera: “Andrea Bolla è il presidente degli industriali veronesi. Martedì scorso ha radunato 1.500 colleghi nell’hangar dell’aeroporto Catullo. E ha detto una cosa ben precisa: se vogliamo disegnare il Nord Est del 2020 dobbiamo metterci subito al lavoro per realizzare l’Alta velocità e la banda larga, ‘le nostre imprese non possono rimanere scollegate dal mondo’. Bolla ha parlato perché sa che nessuno dei due progetti in questo momento sta facendo passi in avanti. Convegni tanti, decisioni poche. Gli industriali veneti, interessati a trasferire il trasporto dalle autostrade all’alta capacità ferroviaria, sono i più convinti nel sostenere la doppia battaglia, ma la politica nicchia e sembra più interessata a costruire i collegamenti viari locali. È vero che proprio nei giorni scorsi i due governatori, Luca Zaia (Veneto) e Renzo Tondo (Friuli Venezia Giulia), hanno deciso di nominare un commissario straordinario per la Tav, in molti però l’hanno giudicata una mossa da zona Cesarini visto che incombe una scadenza Ue. Se entro la fine di dicembre le due Regioni non avranno presentato il progetto preliminare (in ritardo di anni) perderanno anche i finanziamenti ad hoc di Bruxelles. E comunque il commissario, Bortolo Mainardi, non avrà mai i poteri necessari per imprimere una svolta. Si spera solo che riesca a convincere il ministro Giulio Tremonti“.

Leggi l’articolo originale da: Il Corriere della Sera

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