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Tav divide governo, analisi costi-benefici negativa. Di Maio: “Non si fa”. Salvini cerca intesa ma…

di Redazione Blitz |3 Febbraio 2019 13:41

Tav, scontro al governo. Di Maio: "Finché ci saremo noi di M5s non ha futuro"

Tav, scontro al governo. Di Maio: “Finché ci saremo noi di M5s non ha futuro”

ROMA – Nuovi scontri nel governo, stavolta sulla Tav. Luigi Di Maio, leader M5s e vicepremier, ribadisce: “Finché ci sarà il Movimento la Tav non ha futuro”. Queste le parole del ministro del Lavoro il 2 febbraio che hanno scatenato la reazione di Matteo Salvini. Un primo e forte scontro, con Alessandro Di Battista in piena campagna elettorale che invita il vicepremier leghista a tornare da Silvio Berlusconi. Intanto il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli chiede di attendere l’analisi dei costi-benefici sull’opera, ma in serata si lascia trapelare da fonti del ministero che dall’approfondimento tecnico sta emergendo un saldo fortemente negativo a carico della prosecuzione dell’opera. Tanto è bastato per aizzare gli animi di una vicenda che potrebbe davvero dividere l’esecutivo giallo-verde.

Tutto è iniziato con le parole di Di Maio durante una diretta Facebook: “Finche ci sarà il Movimento 5 Stelle al governo per quanto mi riguarda la Tav Torino-Lione non ha storia, non ha futuro”. E ha aggiunto: “Le peggiori lobby di questo Paese vogliono che si inizi a farla, che è a zero come cantiere. Ma quando tutti i signori che in questi anni hanno sostenuto Renzi e Berlusconi stanno da una parte, il M5s sta dall’altra, dalla parte delle opere utili come la nuova metro a Torino, una linea Roma-Pescara, la Tav Palermo-Catania. Quando i signori dei grandi potentati che hanno ridotto il Paese in queste condizioni tifano per un’opera inutile come la Torino-Lione il M5s sta col popolo”.

Di Maio parla anche dei costi: “Noi finché saremo al governo ci opporremo a spendere 20 miliardi che sono di contribuenti europei quando con gli stessi soldi costruiresti 2500 scuole, 150mila aule per due milioni e mezzo di alunni. In maniera antisismica. Non caschiamo nello slogan “apriamo i cantieri”. Quelli aperti devono andare più velocemente, ma poi ci servono soldi da tagliare dove non servono e da investire dove servono”.

Lo stop ai lavori è stato però smentito dal ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture M5s, Danilo Toninelli, che ha detto: “Vogliono far credere che il M5S voglia bloccare i cantieri. E’ tutto falso il M5S non vuole bloccare nessun cantiere.Tra poche giorni avrete l’analisi costi-benefici della Tav”. 

Ma il vicepremier leghista Salvini non poteva non rispondere, così a margine di una visita istituzionale a Teramo ha dichiarato: “Ci sono ingegneri, operai, imprenditori, pendolari, italiani che non vedono l’ora che i lavori ripartano. Faremo tutto il possibile perché sia così, ridimensionando il progetto, tagliando megastrutture, tagliando sprechi per investirli in altro, però dal mio punto di vista lasciare a metà un’opera non ha mai senso”. E ha promesso che troverà una intesa col Movimento.

Durissimo Di Battista, che invita Salvini a ricongiungersi politicamente a Silvio Berlusconi: “Siamo favorevolissimi alle infrastrutture giuste per i cittadini e per i pendolari. Se la Lega intende andare avanti su un buco inutile che costa 20 miliardi di euro e non serve ai cittadini, tornasse da Berlusconi e non rompesse i coglioni. E’ chiaro? Se la Lega intende farla c’è Berlusconi: andassero da Berlusconi e nemici come prima”.

Un botta e risposta che è proseguito con la replica del leghista: “La Tav non serve a Salvini. Se si viaggia più veloce, serve agli Italiani”. Più cauto il premier Giuseppe Conte, che chiede di attendere le analisi costi-benefici: “Sulla Tav ho preso un impegno a nome del governo: di procedere alla decisione finale non sulla base di sensibilità personali o di una singola forza politica. Il contratto di governo prevede una “revisione” del progetto. Abbiamo interpretato questa clausola quale necessità di procedere all’analisi costi-benefici e di riservarci la decisione all’esito di questa valutazione finale che contemplerà tutte le implicazioni tecniche, economiche, sociali”.

Anche la Lega quindi si ammorbidisce: “Troveremo come sempre una soluzione con i 5stelle. Io non vedo spaccature nel governo: non mi interessano inutili polemiche o retroscena. Ci siederemo attorno a un tavolo e faremo la scelta di buon senso che serve agli italiani, all’economia e all’ambiente. Se l’opera riduce i tempi, l’inquinamento ed è conveniente perché non farla? Questa è la domanda alla quale tutti, senza pregiudizi, dobbiamo rispondere”.

Un abbassamento dei toni condivido dal vicepremier M5s: “Lo dico anche con molta franchezza a Salvini: non utilizziamo i temi dei nostri oppositori per farci dividere, andiamo avanti su quei temi su cui siamo d’accordo e vedrai che questo governo farà altre cose buone nei prossimi anni”.

Gli animi durante la serata del 2 febbraio sembravano pronti a placarsi, ma una bomba arriva direttamente dal Mit: “L’analisi dei costi-benefici della Tav è a saldo fortemente negativo”. M5s è così prendo a prendere una dura posizione sulla chiusura dei cantieri della Torino-Lione e forse Salvini potrà farci poco, se non tornare da Berlusconi come dalla provocazione di Di Battista. Il governo è arrivato al capolinea? Nei prossimi giorni si vedrà dove porterà lo scontro.

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