ROMA – Teresa Bellanova nuovo ministro dell’Agricoltura del governo Conte Bis. Un passato da giovanissima sindacalista nella Cgil e una dura lotta al caporalato, piaga del territorio in cui è nata. Nata a Ceglie Messapica (Brindisi) il 17 agosto 1958 è sposata con Abdellah El Motassime.
A 15 anni viene eletta capolega alla Camera del Lavoro di Ceglie Messapica in cui inizia la sua battaglia per la rappresentanza del lavoro e la difesa dei diritti delle persone. In Cgil ricopre diverse funzioni: coordinatrice regionale delle donne della Federbraccianti in Puglia, poi segretaria generale provinciale della Flai (agroindustria) Cgil di Lecce, poi ancora come segretaria generale della Filtea Cgil (tessile-abbigliamento) di Lecce e infine dall’8 settembre 2000 diventa componente della segreteria nazionale della Filtea con delega alle politiche per il Mezzogiorno, alle politiche industriali, al mercato del lavoro, al contoterzismo e alla formazione professionale.
Nel 2006 si candida alle elezioni della Camera dei Deputati con i Democratici di Sinistra. Una volta eletta, assume l’incarico di componente della XI Commissione Lavoro.
A nome dell’intera Commissione nel 2010 presenta il documento conclusivo, approvato all’unanimità, dell’indagine conoscitiva da lei proposta su “Taluni fenomeni distorsivi del mercato del lavoro” (lavoro nero, caporalato e sfruttamento della manodopera straniera). Per il Gruppo del Partito Democratico nel 2012 relaziona sulla reintroduzione della Legge per le dimissioni in bianco e pronuncia la dichiarazione finale di voto alla Camera sulla Legge di riforma del lavoro.
Il 28 febbraio 2014 viene nominata sottosegretario di Stato al Lavoro nel Governo Renzi. Il 7 marzo 2016 diventa viceministro al Ministero dello Sviluppo economico, incarico mantenuto anche nel governo Gentiloni. E’ stata nominata da Maurizio Martina Responsabile Mezzogiorno in segreteria, dal 13 luglio al 17 novembre 2018. (Fonte Agi).