Terremoto in Emilia: benzina più cara di 2 cent, deroga al Patto di stabilità

Pubblicato il 30 Maggio 2012 - 12:33 OLTRE 6 MESI FA

Il premier Mario Monti (Foto Lapresse)

ROMA – Un aumento di 2 centesimi al litro per la benzina per tamponare l’emergenza del terremoto in Emilia Romagna. Lo ha stabilito il consiglio dei ministri insieme alla deroga del Patto di stabilità, entro un limite definito per i Comuni, delle spese per la ricostruzione. In pratica i Comuni possono non rispettare i vincoli del patto di stabilità date le inevitabili spese per la ricostruzione.

Non solo. Nel decreto varato dai ministri c’è anche una concessione di contributi a fondo perduto per la ricostruzione, l’individuazione di misure per la ripresa dell’attività economica e la “delocalizzazione facilitata delle imprese produttive”. Le imprese delle zone colpite dal sisma avranno quindi un contributo del governo (a fondo perduto) per spostare le proprie aziende.

Nello specifico il decreto prevede la concessione di contributi a fondo perduto per la ricostruzione e riparazione delle abitazioni danneggiate dal sisma, per la ricostruzione e la messa in funzione dei servizi pubblici (in particolare le scuole), per gli indennizzi alle imprese e per gli interventi su beni artistici e culturali; l’individuazione di misure per la ripresa dell’attività economica. In particolare sono previsti un credito agevolato su fondo di rotazione CDP e sul fondo di garanzia MedioCredito Centrale.

Per il terremoto il governo ha varato anche l’estensione dello stato di emergenza alle Province di Reggio Emilia e Rovigo. Al Presidente della Regione sono affidati i compiti di Commissario per la ricostruzione mentre ai sindaci dei Comuni colpiti dal sisma sono affidate le funzioni di Vice Commissari.

A Bologna è stato attivato un Centro di Coordinamento Soccorsi per l’emergenza terremoto e contestualmente le strutture della protezione civile continuano ad operare con un ulteriore potenziamento delle forze. Le strutture di accoglienza già attive sul territorio sono state potenziate ciascuna del 20% per un totale di ulteriori 1250 posti letto. L’eventuale restante fabbisogno assistenziale sarà soddisfatto con il ricorso alle strutture alberghiere regionali.