Terremoto, senatori Pd denunciano: “In un mese 200 scosse, governo se ne occupi”

sismografoC’è un problema terremoto in provincia di Frosinone di cui nessuno si occupa. Lo denunciano i senatori del Pd Raffaele Ranucci, Roberto Della Seta, Maurizio Fistarol e Riccardo Villari del gruppo misto in un’interrogazione rivolta al Presidente del Consiglio e ai Ministri dell’interno, delle infrastrutture e dell’ambiente.

«Chiediamo al Governo – affermano i parlamentari democratici – di intervenire immediatamente nell’area del frusinate interessata, da più di un mese, da circa 200 scosse di terremoto, negli ultimi giorni ne sono state contate almeno 100 di cui le ultime di magnitudo 3,4- 3,5 della scala Richter, pari al quinto grado della Mercalli».

I senatori del Pd spiegano che «l’epicentro è stato localizzato dagli esperti a 11 Km di profondità, nei pressi dei comuni di Alvito, Arpino, Broccostella, Campoli Appenino, Casalattico, Casalvieri, Colfelice, Colle San Magno, Fontechiari, Posta Fibreno, Rocca D’Arce, Roccasecca, Santopadre, Sora e Vicalvi, tutti in provincia di Frosinone ma al confine con l’Abruzzo».

«L’area coinvolta dal sisma – si legge nell’interrogazione – è da ritenersi ad alto rischio visto che si sono già riscontrate criticità: ad esempio ad Arpino in alcuni edifici che ospitano scuole, il liceo classico Tulliano e l’Ipsia – ed alcuni fenomeni naturali non ben definiti, a Fontana Liri, ad esempio, fuoriesce vapore dalla terra».

«L’Istituto -prosegue il documento – ha sottolineato che i terremoti di questi giorni, nell’area del frusinate, accompagnati da numerosi eventi di magnitudo minore, testimoniano la ripresa di attività microsismica in un’area che aveva già avuto manifestazioni telluriche negli ultimi mesi. Tale attività sismica avviene in un contesto sismotettonico ove sono presenti faglie potenzialmente attive e capaci di terremoti di magnitudo anche superiore a 6».

Si legge inoltre nell’interrogazione che «Giampaolo Giuliani, tecnico e ricercatore del laboratorio nazionale di fisica del Gran Sasso che aveva previsto il terremoto dell’Aquila, ha sostenuto che lo sciame sismico del frusinate possa essere il preannuncio di un evento più forte affermando che “si rischia un terremoto come quello in Abruzzo” e che “è una situazione di allarme”. L’attività sismogenetica che si sta sviluppando da più di 15 giorni appare con le stesse caratteristiche di quella che si è sviluppata nell’aquilano».

«L’elevato numero dei comuni interessati – proseguono – e gli oltre 100.000 abitanti impongono al governo di verificare lo stato degli edifici pubblici, specialmente scuole ed ospedali, e di mettere in campo ogni mezzo per prevenire e contrastare il verificarsi di un disastro simile a quello avvenuto in Abruzzo. È necessario che il governo intervenga immediatamente per ridare stabilità e tranquillità alle popolazioni».

«Chiediamo infine – concludono gli interroganti – di verificare se gli enti locali dell’area interessata siano preparati per i piani di emergenza straordinaria e di incaricare esperti di settore per redigere un distinto programma di prevenzione ambientale capace di far fronte alle continue emergenze di carattere geologico dell’area del frusinate».

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