Tassa sul terremoto, case abusive salve in Campania, poltrone nel Lazio, allevatori leghisti graziati. Il Mostro Milleproroghe

ROMA -Un terremoto, un’alluvione, una frana? Se ti arrivano in casa potrai ripagarne i danni in comode rate di una tassa regionale a carico del territorio e dei cittadini colpiti. Ti sei fatto la casa abusiva in Campania? Tranquillo, nessuno te la demolisce anche se c’è sentenza di Tribunale, almeno fino a dicembre 2011, poi Parlamento vede e provvede. Sei uno dei circa 280 allevatori che, diversamente dalle altre migliaia, non ha pagato e non paga le multe sulle quote latte? Stai sereno, per te ci sono 30 milioni di euro, milioni degli altri, per pagare al posto tuo? Sei il sindaco di Roma in difficoltà con la sua maggioranza? Coraggio, puoi aumentare il numero geli assessori e farne contenti altri tre. E, anche per le opposizioni c’è più posto on Consiglio, quindici posti di assessore in più. Sono le meraviglie e i regali del “Mille Proroghe”, un nostro legislativo con mille tentacoli.

Dopo la calamità naturale arriverà infatti la tassa regionale. In Campania sarà bloccata fino alla fine dell’anno la demolizione delle «prime case» abusive, anche in presenza di una sentenza penale.  Verrà rinviata di sei mesi la scadenza per gli allevatori che devono pagare la multa europea per aver superato le quote di produzione di latte. Sono solo alcune delle norme contenute nelle pieghe del decreto milleproroghe che rappresentano o rappresenteranno un costo diretto per i cittadini.

Contenitore per soddisfare qualunque partita politicamente significativa e per accontentare in extremis le richieste di qualsivoglia lobby, il “milleproroghe” rappresenta anche l’occasione per i singoli parlamentari di inserire nel testo e trasformare così in legge qualunque norma che li interessi, una sorta di album sommo degli interessi di corporazione. Il suo testo è stato già rimaneggiato, modificato, rivisto e corretto più volte e, dopo il giro di boa dell’esame in Commissione Affari Costituzionali e Bilancio del Senato, è più che probabile che subirà altre correzioni, ma a leggerlo oggi il “milleproproghe” sembra un mostro dalle mille braccia, un vaso di Pandora contenitore di mille storture, perché la soddisfazione di ogni interesse singolo è naturalmente un danno o un peso per tutti gli altri.

Oltre al danno la beffa, si potrebbe sintetizzare così l’emendamento a firma del senatore Giuseppe Esposito (Pdl) che prevede la possibilità per le regioni colpite da catastrofi naturali come alluvioni, terremoti e frane di pagarne i costi aumentando le imposte locali. In altre parole in futuro sarà il terremotato a pagare i danni del terremoto. L’emendamento stabilisce che che l’aumento delle tassa riguarda solo i casi in cui sia stato dichiarato lo stato d’emergenza e che la regione colpita dalla catastrofe, se non riesce a coprire le spese della ricostruzione, potrà aumentare i tributi, le addizionali, le addizionali regionali e anche l’imposta regionale sulla benzina “fino ad un massimo di cinque centesimi per litro”. Solo se le entrate delle tasse locali non basteranno, e solo su precisa richiesta, “potrà essere disposto l’utilizzo del Fondo nazionale della protezione civile” da integrare, cioè da ripagare, con l’aumento delle aliquote su benzina, benzina senza piombo e gasolio. La logica federalista, dunque, vale anche in caso di disgrazia. Ragionamento che varrà, eccezionalmente e solo per la Campania, anche per i rifiuti: per fronteggiare l’emergenza (ma anche senza dichiarane lo stato), la regione potrà applicare una ulteriore tassa aumentando l’addizionale dell’accisa sull’energia elettrica.

Il tentacolare “milleproroghe” prevede anche un altro regalo per la Campania oltre alla “tassa sull’emergenza rifiuti”: sino alla fine dell’anno sarà bloccata la demolizione delle prime case abusive, anche laddove sia già stata emessa una sentenza penale in tal senso. Ci avevano già provato senza successo Cosentino e i pidiellini locali ma ecco rispuntare fuori la norma nel calderone del milleproroghe. Ma siccome tutti gli abusivi hanno dei diritti, soprattutto quello di voto, per venire incontro a chi si è costruito una bella casetta in spregio alle norme anche al di fuori della Campania ecco la norma che proroga la scadenza per il condono delle case “fantasma”, cioè quelle che non sono mai state dichiarate al catasto, sino al 30 aprile 2011.

E come in un calderone che si rispetti gli ingredienti sono molti, anche in questo decretone ce n’è per tutti i gusti. Soddisfatti gli interessi di chi vuol scaricare sui cittadini i costi delle catastrofi naturali e quelli degli abusivi campani e non, si passa a soddisfare le richieste della Lega, di Roma e della Gelmini senza dimenticare, naturalmente, quelli del Cavaliere.

Il Carroccio ha chiesto, e ottenuto, uno stanziamento di 30 milioni per rinviare di sei mesi, cioè sino a fine giugno, la scadenza per gli allevatori che devono pagare la multa europea per aver superato le quote di produzione del latte. Lo stesso decreto contiene quindi una norma che stabilisce che chi è vittima di un terremoto si paga da solo i danni e una norma che stanzia 30 milioni di soldi pubblici per far slittare la scadenza di una multa che alcune centinaia di allevatori devono pagare per aver infranto una legge comunitaria. Federalismo a singhiozzo evidentemente.

Nel calderone troviamo poi “l’emendamento Alemanno”, chiamato così perché lungi dall’essere un regalo alla città di Roma, questo emendamento viene in soccorso del sindaco capitolino costretto a fronteggiare un grande problema politico: come inserire nel governo della città gli uomini de “La Destra”, nuovi alleati di governo, senza togliere poltrone a nessuno. Ed ecco quindi la norma, a firma Mauro Cutrufo, senatore Pdl e vicesindaco di Roma, che decreta che i comuni con più di un milione di abitanti potranno avere 15 assessori più il sindaco anziché 12. Con i relativi stipendi e benefit ovviamente.

Con buona pace della Consulta che aveva definito illegittima la norma che metteva in fondo alla graduatoria gli insegnanti che cambiavano provincia, la Lega e la Gelmini aggirano la questione inserendo un altro capitoletto nel decretone: in vista di una «nuova disciplina», e «fatte salve» le indicazioni della Corte Costituzionale, sono congelate le graduatorie provinciali aggiornate nel 2009 fino al 31 agosto del 2012. Ancora, a partire dall’anno scolastico 2011-2012, le scuole potranno chiamare come supplenti solo insegnanti provenienti dalla provincia in cui ha sede l’istituto. E anche questa è fatta.

Ma per essere un milleproroghe che si rispetti manca ancora il “regalino” per il Presidente del Consiglio. Ci pensa il solito Giuseppe Esposito ad inserire un emendamento che riscrive fino al 31 dicembre 2012 la norma che vieta a chi possiede più di una rete tv di essere proprietario di giornali. L’emendamento stabilisce nuovi limiti: non potrà essere proprietario di giornali chi supera il limite dell’8% del sistema integrato delle comunicazioni oppure chi supera il limite del 40% del sistema delle comunicazioni elettroniche. Per Vincenzo Vita (Pd) “questo emendamento potrebbe spianare la strada a Rai, Mediaset e Sky per l’acquisto di un quotidiano. Il limite del 40% è molto alto e potrebbe forse penalizzare solo Telecom. Il limite dell’8% del sic è invece soggetto a molte variabili e quindi Mediaset potrebbe rientrarci”.

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