L’incubo del terrorismo separatista torna in Alto Adige

Dividersi dall’Italia e ricostituire un “Sud Tirolo” tedesco, almeno per quanto riguarda la provincia di Bolzano. Questo è stato il motivo dei molti attentati terroristici che hanno colpito duramente l’Alto Adige in diversi periodi della storia del dopoguerra. Ed è un ritornello che sembra essere tornato di moda negli ultimi tempi. La procura di Bolzano ha infatti aperto un’inchiesta su un’organizzazione proveniente della destra austriaca, “Liste Tirol”, che avrebbe intenzione di attuare una nuova politica del terrore in nome dell’autodeterminazione. Il rapporto presentato dalla Digos al procuratore capo Guido Rispoli contiene diversi elementi inquietanti, fra cui la possibilità che la Lista Tirolo stia organizzando azioni spettacolari in Alto Adige, come far saltare il Monumento alla Vittoria a Bolzano. Questo monumento fu fatto edificare durante il fascismo nel luogo che ospitava un’altra opera commemorativa, dedicata a un reparto di soldati austriaci impegnati in Tirolo nella prima guerra mondiale, e fatto demolire da Mussolini.

Alois Wechselberger e Hans Moser, della "Liste Tirol"

L’inchiesta ha già un indagato: si tratta di Alois Wechselberger, fondatore dell’organizzazione separatista, fuoriuscito dalla Fpoe, il partito xenofobo di cui era leader Joerg Haider. Pare che Wechselberger abbia fondato la Liste Tirol dopo aver avuto alcune incomprensioni con il suo vecchio partito. L’accusa che pende su di lui è di istigazione a delinquere. Anche un altro esponente di spicco dell’organizzazione, Hans Moser, è tenuto sotto controllo, ma ancora non rientra nell’elenco degli indagati. La Lista Tirolo, che ha sede a Schwaz e possiede un sito internet oltre che un profilo Facebook, potrebbe essere sostenuta da alcuni basisti altoatesini, che condividono la linea del gruppo. Il rapporto della Digos sostiene che proprio grazie al sostegno di questi ultimi si potrebbe dar vita a una “Compagnia di Schützen”, il corpo militare che fin dal 1600 ha l’obiettivo di difendere il Tirolo. A maggio dello scorso anno il ministro degli Esteri Franco Frattini aveva manifestato l’intenzione di disarmare questo piccolo esercito storico, proprio per timore di un possibile ritorno del terrorismo separatista nelle regioni alpine.

Ora gli sforzi della procura di Bolzano sono orientati a cercare di capire se la Liste Tirol rappresenti davvero una minaccia, e se quindi voglia passare dalle parole ai fatti.

Nel passato, il terrorismo in Tirolo ebbe dei picchi soprattutto negli anni sessanta e negli anni ottanta. L’episodio più grave avvenne nella notte fra l’undici e il dodici giugno 1961, più tardi conosciuta come la “notte dei fuochi”. In quell’occasione, un gruppo di oltranzisti autonomisti altoatesini di lingua tedesca, aderenti al Befreiungsausschuss Südtirol (il Comitato per la liberazione del Tirolo meridionale), commise una serie di attentati esplosivi in tutta Bolzano.

*Scuola di Giornalismo Luiss

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