“Ti dò Piemonte e Veneto, mi dai le leggi sui processi”: il patto Bossi-Berlusconi

Roberto Cota con Renzo Bossi

Il Veneto, ma anche il Piemonte: la Lega sta ottenendo da Berlusconi di tutto e di più. Bossi ha ottenuto per il Carroccio la candidatura a governatore del Veneto. Sembrava logico e conseguente che il candidato governatore del centro destra, destinato a sfidare Mercedes Bresso, fosse un nome del Pdl. E invece no: Bossi raddoppia e incassa la candidatura a governatore anche per il Piemonte. Dovesse il centro destra vincere in entrambe le Regioni, al Pdl resterebbe la sola Lombardia delle tre grandi Regioni del Nord.

Per il Veneto il nome più accreditato è quello del ministro Zaia, per il Piemonte quello di Roberto Cota, capogruppo leghista alla Camera. Dunque i conti della trattativa a Bossi sono tornati, eccome. Ci sono però un paio di “osti” con cui ancora farli i conti. Il primo è il governatore in carica del Veneto, quel Galan che non si rassegna, non obbedisce e potrebbe presentarsi con una sua lista “anti Lega”. Rinforzata dai voti dell’Udc e di molti del Pd, tra cui Cacciari. La lista Galan potrebbe, se presentata, vincere. In Piemonte poi la candidatura Cota è forte, ma forte resta in Regione anche il centro sinistra.

Ultima domanda: perchè Berlusconi ha concesso tanto? Risposta unanime, anche dentro il Pdl: ha bisogno di una Lega soddisfatta e sazia. Che gli vada dietro senza dubbi e osservazioni nella riforma della Costituzione. Insomma: ti dò il Veneto e il Piemonte e tu mi dai tutte le leggi che mi servono sui processi, i magistrati, le intercettazioni, la Corte Costituzionale…

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