La moglie di Papa: “Perseguitato, in carcere con la Bibbia e Goethe”

NAPOLI – Ormai la chiamano Lady Papa, è Tiziana Rodà, la moglie del deputato Pdl finito in carcere dopo il voto alla Camera. Descrive il marito come un perseguitato che in cella legge la Bibbia e Goethe. In un’intervista a Repubblica si mostra combattiva: “C’è da combattere per la verità e mio marito continuerà a farlo da Poggioreale. E io da fuori standogli vicino. Nessuno si illuda di separarci”.

“Qualcuno, la Lega in particolare, pensa che mandando un uomo perbene alla forca si salveranno? Pensano di salvare l’Italia? Auguro loro di riuscirci”, dice con freddezza Rodà che di mestiere fa l’avvocato e ha 43 anni. “Prima l’abbraccio e un altro breve colloquio con i nostri figli, che ormai sanno tutto, da quando è cominciata questa storia: anche se hanno solo 12 e 10 anni. Poi le cose che toccano a una madre che lavora: l’organizzazione della casa e dello studio legale, infine qualche parola con gli avvocati di mio marito.

“La parola non piacerà al Parlamento, ma io continuerò ad usarla. Pazienza, dovranno farci tutti l’abitudine: è una per-se-cu-zio-ne. Una vera persecuzione quella che si è scatenata contro mio marito”. Poi aggiunge: “Ah, Berlusconi ci ha mostrato tanto affetto, noi gli saremo sempre legatissimi e lui lo sa. Il premier si è tanto dispiaciuto per questo ruolo di capro espiatorio cucito addosso a mio marito, anche perché conosce l’onestà di Alfonso. Quanto alla Lega… cosa dire. Evidentemente avevano un problema interno tanto grande, avevano bisogno di dare sangue alla loro gente, qualcuno da dare in pasto al popolo adirato. Pensare che mio marito ha lavorato per 5 anni con l’ex ministro Castelli, un leghista, e noi gli siamo anche affezionati. Ma cosa devo pensare? Sperano così di salvarsi, e di salvare l’Italia, mandando un innocente alla forca? Me lo auguro. Che almeno possano risolvere i loro conflitti interni”.

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