ROMA – Oggi si vota la Tav e al Senato si prospetta il sì che sancirà il divorzio parlamentare M5S-Lega: se non si arriverà alla crisi di governo sarà solo per la stampella delle opposizioni che oscillano tra la coerenza che imporrebbe il via libera alla discussa opera e l’opportunità di accelerare la fine del governo. Ma è anche il giorno della resa dei conti personale tra il ministro dell’Interno Salvini e il suo omologo alle Infrastrutture Toninelli.
“Salvini nano sulle spalle dei giganti che lavorano”. Che, costretto all’assedio di una Lega che ne reclama la testa, attacca a testa bassa il ministro. “Sei un nano sulle spalle dei giganti che lavorano” ha dichiarato al Corriere della Sera riferito a Salvini e torcendo a suo capriccio la famosa citazione attribuita a Bernardo di Chartres.
Salvini: “Come si fa a lavorare così?”. Salvini non ha mancato di rispondere (“Come si fa a lavorare così?”) ma l’impressione è che nemmeno sulla Tav si produrrà l’incidente spacca governo. L’imbarazzo è tutto M5S che propone una mozione contraria alle deliberazioni governative che voterà da solo, nella speranza di presentare la Lega quale baluardo del vecchio sistema, indistinguibile per questo da Forza Italia e Pd.
L’intervista di Toninelli. “Poco importa che ci siano poche chance. Come si ferma la Tav? Si ferma in Parlamento, essendo il frutto di un accordo italo-francese ratificato dall’Aula. Vedremo chi si metterà insieme per portare avanti quest’opera. Un’opera negativa e lo capiranno tutti negli anni a venire”.
“Grazie a me più risorse”. “Ringrazio il premier Conte – spiega Toninelli – per il suo impegno di mediazione e per il suo lavoro diplomatico con la Francia. Io rimango dell’idea che l’opera sia negativa ma Conte ha fatto un ragionamento generale sui numeri. Io ho evidenziato le criticità e anche grazie al mio lavoro si passerà forse dal 40 al 55% per il finanziamento dei lavori transfrontalieri dell’Unione europea e da uno a oltre due miliardi di euro per la tratta italiana”.
“Il progetto – aggiunge quindi sulla Tav difendendo il suo operato – è in ritardo di anni e accumulerà altri anni di ritardo. Io come ministro ho fatto quello che dovevo fare con l’analisi costi-benefici. Ho dimostrato che il Movimento aveva ragione a criticare l’opera. Ho fatto parlare i numeri e per questo sono stato attaccato”.
“Salvini polemizzatore quotidiano”. “Salvini – aggiunge attaccando il capo della Lega – fa il polemizzatore quotidiano. Ma si contraddice da solo. Prima mi attacca, poi nelle sue dirette elogia il lavoro che ho fatto, come i 50 miliardi sbloccati al Cipe o il via libera alla Cuneo-Asti. Come diceva un filosofo, sembra un nano sulle spalle dei giganti che lavorano. Al posto di fare polemiche pensi a indicarci due sottosegretari per il ministero. Abbiamo visto che fine hanno fatto quelli che aveva messo…”. (fonte Ansa, Corriere della Sera)