Danilo Toninelli e il selfie inopportuno: la Guardia Costiera ha bisogno di altra vicinanza Danilo Toninelli e il selfie inopportuno: la Guardia Costiera ha bisogno di altra vicinanza

Toninelli e il selfie inopportuno: Guardia Costiera ha bisogno di altra vicinanza

Danilo Toninelli e il selfie inopportuno: la Guardia Costiera ha bisogno di altra vicinanza
Toninelli e il selfie inopportuno: la Guardia Costiera ha bisogno di altra vicinanza

ROMA – Danilo Toninelli è uno dei ministri più “caldi” dell’estate: due temi su tutti che riguardano il ministero dei Trasporti, il crollo di Ponte Morandi a Genova e la questione porti aperti/porti chiusi per gli sbarchi dei migranti. Un’estate così calda che ha postato un selfie dal mare, dove è in vacanza con la famiglia, con il cappellino della Guardia Costiera in evidenza [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play].

Questo il messaggio del post, in cui accanto al ministro compare anche la moglie: “Qualche giorno di mare con la famiglia con l’occhio sempre vigile su ciò che accade in Italia. Ma tutti gli eroi della #guardiacostiera, dai vertici fino all’ultimo dei suoi uomini, come vedete, sono sempre con me. Anzi, li tengo sempre in… testa”.

Niente di male se un ministro va in vacanza: anche lui è un uomo, anche lui “tiene famiglia”. Ma se proprio avesse voluto dimostrare la sua vicinanza alla Guardia Costiera avrebbe potuto scegliere un altro modo. Tanto per parlare, la nave Diciotti (della Guardia Costiera) è ferma da due giorni nel porto di Catania, dopo che Toninelli ha autorizzato l’attracco ma Salvini non ha autorizzato lo sbarco.

Comunque sia, nell’epoca della comunicazione social, è stato un clamoroso autogol di comunicazione quella di postare una foto in vacanza mentre ci sono persone che lavorano notte e giorno per risolvere “quei” problemi che sono problemi di Toninelli (pensiamo per esempio a Genova). Un tweet senza foto sarebbe stato più che sufficiente, è questione di buonsenso.

Hai voglia a spiegare alla Guardia Costiera la vicinanza del ministro, dimostrata niente meno che indossando un cappellino griffato in una località di villeggiatura: loro, gli uomini della Guardia Costiera, sono ancora sulla nave insieme ai migranti che hanno salvato in mare, e non sanno se e quando e dove potranno sbarcare. Diciamo che per esempio cercare una soluzione con il collega Salvini sarebbe stato forse un segnale di maggiore vicinanza per gli uomini che in nome di quella scritta sul cappello salvano vite in mare.

Questione di cavilli, di competenze tra ministeri (il Mit ha competenza fino all’arrivo in porto, dopodiché la questione passa in mano al ministero dell’Interno), ma sempre una incongruenza del governo è, o almeno così appare agli occhi degli elettori. Quegli elettori che hanno premiato le forze politiche ora al governo e agli occhi dei quali è difficile non credere che per esempio sulla questione migranti Toninelli sia un ministro “commissariato” da Salvini.

Impressione che per esempio emerge anche sentendo le parole di Annalaura Orrico, deputata M5s che a Cosenza ha detto a chi le chiedeva di aprire i porti: “Io sono ovviamente favorevole ad aprire i porti ai migranti e credo che dobbiamo essere orgogliosi del modello Riace creato da Mimmo Lucano. Purtroppo governare con la Lega di Matteo Salvini non è una passeggiata di salute”.

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