Torino-Lione: proiettili e minacce a deputati pro-Tav

TORINO, 4 GIU – Due buste con lettere minacciose e proiettili calibro 38 destinate al deputato del Pd Stefano Esposito, ma con riferimenti anche al collega Giorgio Merlo, fanno risalire la tensione attorno alla Tav Torino-Lione, mentre si attende di giorno in giorno l'apertura del cantiere di Chiomonte, in valle di Susa, al cui inizio sono legati i finanziamenti dell'Unione Europea. Le missive sono state intercettate nel centro di smistamento della corrispondenza delle Poste: una era indirizzata all'abitazione privata di Esposito, l'altra alla sede regionale dell'ANSA. Lettere e proiettili sono stati sequestrati dai carabinieri della compagnia Oltredora, ma le indagini sono condotte anche dalla Digos. Sia Esposito sia Merlo sono da sempre in prima linea tra i politici che si battono per la realizzazione della nuova linea ferroviaria e pochi giorni fa, dopo i disordini a Chiomonte, avevano proposto di trasformare le aree di cantiere in zone invalicabili, trasformandole in ''sito nazionale di interesse strategico' o sito militare. Esposito, inoltre, martedi' scorso era stato a Susa per la manifestazione, promossa dalla Cisl, a sostegno dei lavoratori fatti bersaglio del lancio di sassi, la notte tra il 23 e il 24 maggio, al loro arrivo a Chiomonte. Le lettere intimidatorie hanno prodotto uno sdegno corale del mondo politico. Unanime la condanna e la solidarieta' ai parlamentari minacciati. ''Non bisogna abboccare alla strategia delle minacce'': e' l'invito del presidente della Regione Roberto Cota. ''Si e' trattato da una vergognosa intimidazione – ha commentato il segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani – e ci rivolgiamo al governo perche' ci faccia sapere qual e' la sua posizione su uno dei dossier tra i piu importanti per l'Italia, quello della Tav. Chiediamo, inoltre, al governo di non lasciare soli gli amministratori e i parlamentari piemontesi''. Per il sindaco di Torino Piero Fassino ''e' un atto vergognoso e sciacallesco di intimidazione, che va respinto nel modo piu' netto da ogni coscienza democratica. Sono state usate parole farneticanti che fanno tornare alla memoria tempi bui e tragici che Torino ha gia' conosciuto e sconfitto''. Nessun commento ufficiale da parte del movimento No Tav che per continua il suo presidio ininterrotto alla Maddalena di Chiomonte. Lassu' le ditte incaricate di aprire il cantiere, in un'area di 36 mila metri quadrati, dovrebbero tornare entro la fine di giugno.

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