VERONA – La scomunica con tanto di “stronzo che ha portato i fascisti nella Lega” sembra essere rientrata ma Flavio Tosi, di riaccomodarsi nel gregge potrebbe non avere intenzione. Il quotidiano Libero è sicuro: il sindaco di Verona, alle prossime amministrative, è pronto a correre da solo, con una lista civica.
La novità è tale fino ad un certo punto: già nel 2007 Tosi preparò una lista che portava il suo nome e prese il 17% dei voti contro il 13% della Lega. La questione semmai è un’altra: Tosi sarà ancora il candidato della Lega Nord? Correrà con la Lega o correrà contro la Lega?
Proprio per il suo “scalciare” Tosi si è già guadagnato l’appellativo di Matteo Renzi del centrodestra, un modo neppure troppo velato per dire che è uno che rompe le scatole. “Al di là del paragone con Matteo Renzi che sta facendo una battaglia politica all’interno del Pd, io semplicemente faccio il sindaco e difendo la mia città – minimizza Tosi in diretta telefonica a Gr Parlamento – Nel momento in cui c’è una scelta presa a livello nazionale che penalizza i miei cittadini, come la manovra contro cui abbiamo protestato tutti insieme, ho il dovere di contestarla”.
Altro esempio dell’autonomia di Tosi rispetto alla linea ufficiale della Lega è quella sul referendum sulla Legge elettorale. Tosi lo appoggia, senza se e senza ma: “La richiesta che viene dal referendum è largamente condivisa, credo che se si andasse a votare ci sarebbe un’alta affluenza e la modifica della legge elettorale passerebbe”. Tosi che quella legge l’ha scritta un leghista come Calderoli lo sa bene. Come sa bene che Bossi non ha la stessa pazienza di Bersani. Che la Lega a Verona sarà ancora con lui è insomma tutto ancora da decidere.
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