Draghi, la comunicazione torna all'antico? Forse è finita con Twitter e Facebook: per i giornalisti si cambia Draghi, la comunicazione torna all'antico? Forse è finita con Twitter e Facebook: per i giornalisti si cambia

Totoministri Governo Draghi, tecnici e politici: Di Maio, Boeri, Tajani, Giorgetti. Conte dice no ma…

Di Maio e Speranza forse restano (Conte nel Governo?): il totoministri del Governo che Mario Draghi si appresterà a formare dopo il secondo giro di consultazioni. Nomi in circolazione sono tanti e si tratta sia di tecnici che di nomi politici. Ma Draghi non vuole fare della lista dei ministri un oggetto di contrattazione con i partiti. I nomi da lui proposti saranno vagliati dal presidente della Repubblica, ma sarà a tutti gli effetti il Governo di Mario Draghi.

Certo, se anche il secondo giro di consultazioni confermasse che per il M5s e per la Lega avere ministri politici è una condizione, difficile che Draghi si sottragga del tutto. Si cercherà quindi di fare un mix tra tecnici e politici, cercare di avere l’appoggio dei partiti ma senza cedere oltremodo alle condizioni, bilanciando la squadra di Governo tra tecnici e politici, ricordando che Mattarella sembrerebbe privilegiare un esecutivo poco politico questa volta.

Totoministri del Governo Draghi: vediamo i nomi

Luigi Di Maio potrebbe restare ancora alla Farnesina, Giuseppe Conte, nonostante le smentite, potrebbe avere un ministero. Ma anche Giorgetti e Antonio Tajani agli affari europei, e Roberto Speranza – se Leu deciderà l’appoggio – alla Salute. Una parte del Pd spinge perché i ministri siano tecnici d’area e non politici. Ma anche in questo caso, deciderà Draghi, anche sul mix dei nomi (si ipotizzava 12 politici e 8 tecnici).

Per l’economia non si esclude che Draghi possa tenere l’interim o incaricare Daniele Franco (Bankitalia). Per ministeri economici si fanno anche i nomi di Francesca Bria, presidente di Cdp venture capital, Marcella Panucci, ex Confindustria, Dario Scannapieco, della Bei, Lucrezia Reichlin.

Al Viminale potrebbe restare Luciana Lamorgese e alla Giustizia, se non Conte, Marta Cartabia o Paola Severino, a segnare una forte presenza di donne. Circolano poi nomi come Vittorio Colao e Carlo Cottarelli. Ma per ora sono ancora solo indiscrezioni. Come anche quelle sulle deleghe: da un ministero per i giovani, a una delega ad hoc per il Recovery a un tecnico come Marco Buti. Al Lavoro ballottaggio tra Enrico Giovannini e Tito Boeri, mentre altri nomi ricorrenti sono quelli di Carlo Cottarelli e Vittorio Colao. In caso di guida tecnica per la Farnesina, invece, la favorita sembra essere Elisabetta Belloni.

Governo Draghi, una bozza di programma

In cima all’agenda Mario Draghi porrà la gestione dell’emergenza sanitaria e un’accelerazione del piano vaccinale, unica via per poter costruire il rilancio. Subito il governo dovrà affrontare il nuovo dpcm anti contagio e varare il decreto con i ristori per i quali il Parlamento aveva approvato uno scostamento di bilancio da 32 miliardi.

Poi il grande progetto cui mettere mano è il Recovery plan e i partiti si aspettano di capire meglio, nel secondo giro di consultazioni, se il nuovo premier intende riscriverlo o ripartire dalla bozza del governo Conte, nel segno di maggiori investimenti e meno bonus. Tra i primi dossier spinosi che Draghi avrà sul tavolo c’è poi la fine del blocco dei licenziamenti, prevista a fine marzo. Quanto alle riforme, Draghi potrebbe puntare sulla pubblica amministrazione, mentre quelle istituzionali come la legge elettorale dovrebbero essere lasciate al confronto parlamentare.

 

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