ROMA – Ieri lo stesso presidente del Consiglio incaricato Mario Monti aveva bollato ufficialmente come “di pura fantasia” le “voci circolate su nomi e tempi del governo”: man anche oggi impazza il toto-ministri di quello che, entro la settimana, sarà il governo Monti.
Ministero dell‘Economia. Per il dopo Tremonti le voci circolate in questi giorni parlano di un possibile interim dello stesso Mario Monti. un’altra ipotesi prevede invece al dicastero di via Venti Settembre l’arrivo di Guido Tabellini, dal 2008 rettore dell’Università Bocconi di Milano.
Ministero della Difesa. Al posto di Ignazio La Russa arriverebbe il consigliere militare in carica del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, generale Rolando Mosca Moschini.
Ministero della Giustizia. Al posto di Francesco Nitto Palma i candidati più accreditati sono Piero Alberto Capotosti e Cesare Mirabelli, entrambi ex presidenti della Corte Costituzionale. Un altro nome accreditato dal Fatto Quotidiano è quello di un altro ex presidente della Corte Costituzionale: Ugo De Siervo, vice di Francesco Almirante durante la bocciatura del lodo Alfano.
Ministero dell‘Istruzione. Al posto di Maria Stella Gelmini potrebbe arrivare il rettore della Cattolica Lorenzo Ornaghi (e membro del cda del quotidiano cattolico Avvenire) o il presidente dell’Agenzia per il terzo settore Stefano Zamagni.
Ministero dei Beni Culturali. In sostituzione di Giancarlo Galan potrebbero arrivare Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di sant’Egidio, o l’ex direttore della Normale e archeologo Salvatore Settis.
Ministero degli Interni. Per il dopo Maroni si parla di un prefetto, Carlo Mosca o Anna Maria Cancellieri
Ministero degli Esteri. Per il ministero che è stato di Franco Frattini circola il nome dell’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato, costituzionalista e, tra l’altro, presidente del Centro di Studi Americani.
Ministero dello Sviluppo Economico. Tra i nomi più accreditati c’è quello di Carlo Secchi. Una difficoltà nella nomina consiste però nel fatto che Secchi siede nel consiglio di amministrazione di Mediaset, Pirelli, Allianz, Italcementi e Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano.
Ministero dell’Amministrazione Pubblica. Anche per il ministero che fu di Renato Brunetta circola il nome di una donna: è quello di Luisa Torchia, docente di Diritto Amministrativo all’Università Roma Tre e allieva di Sabino Cassese.
Ministero del Welfare. Ad accorpare anche il ministero della Salute arriverebbe il giuslavorista Carlo Dell’Aringa, docente all’Università Cattolica e vicino al Vaticano.
Ministero delle Attività produttive. Circola il nome dell’attuale Presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato Antonio Catricalà.
Ministero delle Infrastrutture. Circola il nome del manager e amministratore delegato di Alitalia Rocco Sabelli, ma i centristi, secondo il Fatto Quotidiano, preferirebbero Anna Maria Tarantola, vicedirettore generale di Bankitalia.
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Il nome più accreditato è quello di Enzo Moavero, avvocato con specializzazione a Yale e principale collaboratore di Mario Monti a Bruxelles.
I commenti sono chiusi.