Tratta di gatti per trasfusioni di sangue, intervengono i Nas

Un business degli orrori in cui gatti appena nati sono stati rapiti o comprati, allevati fino all’età adulta e infine dissanguati per alimentare le banche del sangue veterinarie. Questa la scoperta agghiacciante fatta dall’associazione Aidaa, che difende ambiente e animali.

«È una vera e propria tratta di felini – spiega Lorenzo Croce, presidente della Aidaa – che verrebbero rapiti e allevati per essere destinati a diventare del donatori di sangue. Poi, una volta svuotati del loro sangue, vengono abbandonati a morire senza scampo».

Messa in allarme da segnalazioni in cui proprietari di felini, in larga parte romani, testimoniavano di aver pagato oltre cento euro per ottenere una trasfusione, l’associazione ha fatto partire nella giornata di ieri un esposto alla Procura della Repubblica della capitale.

«Ci troviamo di fronte ad una gravissima ipotesi di reato – ha reagito il sottosegretario alla Salute Francesca Martini – si tratterebbe di una tratta comparabile alla vivisezione, ho pertanto immediatamente disposto una verifica con i Nas».

Di più, il traffico contravviene a un accordo della Conferenza Stato Regioni pertinente alle Linee guida relative all’esercizio delle attività sanitarie riguardanti la medicina trasfusionale in campo veterinario, che prevede, ha spiegato la Marini, «un sistema di registrazione e di archiviazione dei dati che consenta di ricostruire il percorso di ogni unità di sangue, dal momento del prelievo fino alla sua destinazione finale. Inoltre i dati del donatore devono essere registrati e aggiornati in uno schedario donatori ed è prevista una costante vigilanza da parte dei servizi veterinari territoriali».

Resta ancora da accertare il livello di coinvolgimento delle strutture veterinarie nella vicenda, mentre dalle segnalazioni emergerebbe anche una scarsa eticità da parte degli stessi veterinari che, per curare gli animali dei propri clienti, contatterebbero proprietari di altri gatti: proponendo un compenso irrisorio – si parla di 40-50 euro – acquisterebbero il diritto di sfruttare i poveri felini  fino alla morte.

*Scuola di Giornalismo Luiss

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