ROMA – Trattativa Stato-mafia: l’ira di Napolitano. Testimonierà ma senza Riina. La disponibilità a testimoniare è già una significativa concessione: Giorgio Napolitano sarà ascoltato dai giudici della trattativa Stato-Mafia il 28 ottobre, alle 10. Appuntamento al Quirinale. Ma certo non potrà accettare la presenza dei boss, personaggi come Riina e Bagarella, ai quali si aggiungerebbe anche Ciancimino. La Corte ha rassicurato gli avvocati del Presidente della Repubblica e della Presidenza del Consiglio, costituitasi parte civile, con un’ordinanza dei giudici
Ma una decisione definitiva verrà presa giovedì prossimo: la Corte deve comunque affrontare le richieste dei boss (ma anche dei familiari delle vittime) cui il codice consentirebbe di partecipare. Gli imputati hanno diritto mdi presenziare a tutti gli atti processuali che li riguardano. Offrire il palcoscenico del Quirinale agli assassini di Falcone e Borsellino, però, sarebbe un disastro istituzionale: c’è di mezzo anche l’immunità della sede, senza contare lo sfregio personale al Capo dello Stato. In caso contrario Napolitano declinerà.
Alla Presidenza della Repubblica ritengono che la corte non potrà smentire se stessa, dunque aspettano con fiducia questo ulteriore passaggio procedurale. Ma la mossa di Riina e Bagarella sparge altri veleni pericolosi, punta a usare la testimonianza di Napolitano come occasione per un show personale. E se la loro richiesta di “entrare” al Quirinale venisse accolta, a quel punto perfino la disponibilità del capo dello Stato potrebbe cambiare. (Umberto Rosso, La Repubblica)
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