Spesometro, spiagge, ganasce fiscali: assalto alla diligenza di Tremonti

ROMA –  L’immagine dell’assalto alla diligenza è un po’ usurata, ma certo è che Tremonti sente l’accerchiamento degli “indiani” della sua maggioranza scatenati a caccia del suo scalpo. Per tenerli calmi sta alleggerendo la diligenza con qualche pacco dono destinato a calmarli almeno fino al prossimo assalto. I nemici sono appostati dietro i banchi del governo, accucciati in Parlamento, sparano dalle alture dei giornali di famiglia. Per ora agiscono separati, una guerriglia eterogenea che comprende partigiani nordisti, peones sudisti, lobbisti mascherati, corporativisti in sonno.

Intanto maggioranza e opposizione hanno depositato nella giornata di lunedì ben 1.540 emendamenti al decreto sviluppo. La maggioranza 780 proposte di modifica contro le 760 delle opposizioni, con la prima a chiedere la riscrittura o la modifica delle norme approvate dal Governo con il decreto legge n. 70.

Tra le richieste depositate tornano il tetto ai bonus dei banchieri e il rafforzamento dei poteri di Bankitalia sulle retribuzioni corrisposte ai manager degli istituti di credito. Misure accantonate il mese scorso, erano nella bozza portata al Cdm del 4 maggio, ma che potrebbero rientrare con un emendamento della Lega. L’adeguamento alle direttive comunitarie sul controllo degli stipendi dei banchieri era stato sollecitato anche da Giorgio Napolitano, e ora potrebbero trovar posto nel Dl per dare attuazione alla direttiva europea denominata Crd3 (capital requirement directive).

In cantiere anche la riscrittura del diritto di superficie sulle spiagge. Da una parte alcune anime del Pdl ne chiedono lo stralcio così da disciplinare l’intera materia delle concessioni balneari in un provvedimento su misura frutto dell’intesa tra Governo e Conferenza unificata. Dall’altra l’Economia che difende la scelta di introdurre il diritto di superficie sulle spiagge e rilanciare il turismo sulle coste con l’introduzione dei distretti turistico-alberghieri.

Un compromesso tra i due estremi è dunque l’emendamento proposto da Gianluca Pini (Lega), che per il diritto di superficie propone di portarlo dagli attuali 20 a 50 anni ma con una netta distinzione tra il “lido del mare”, la battigia, le scogliere, le aree dedicate all’ombreggio e quelle dove invece è possibile intervenire per rilanciare il turismo. E sul lido del mare, secondo la definizione che ne dà l’emendamento non sarà possibile costruire. L’emendamento, poi, ridefinisce l’impresa turistico balneare e indica le mosse per uscire dalla procedura di infrazione avviata nei confronti dell’Italia per la mancata gara delle concessioni balneari. per l’intesa Governo-regioni si prevede una delega su misura.

Dalla Lega arriva anche la proposta di ridurre l’effetto spesometro con l’innalzamento del limite dei 3.600 euro (le ipotesi sono 6/8mila euro) oltre il quale il commerciante è obbligato alla segnalazione all’anagrafe tributaria in caso di pagamenti in contanti (restano esclusi gli acquisti effettuati con carte di credito o bancomat). Per le imprese, sempre dalla maggioranza, arriva la proposta di allungare fino al 31 dicembre prossimo la proroga del Sistri. La Lega arriva a chiederne l’abolizione.

Sulle procedure esecutive invece ci sarà l’abolizione delle ganasce fiscali per debiti complessivi di importo ridotto. Le ipoteche sulla prima casa saranno precedute da una sorta di avviso bonario al debitore dello Stato il quale avrà 30 giorni di tempo per saldare i conti. Il limite per espropriazioni forzate e ipoteche sugli immobili passerà dagli attuali 8mila a 20mila euro. Stessa soglia sarebbe stata individuata per le imprese in credito con la pubblica amministrazione ma che hanno iscrizioni a ruolo oltre quella soglia. L’attuale limite oggi è di 10.000 euro.

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