Tremonti: “La nostra politica sociale prosciuga l’antiberlusconismo”

Pubblicato il 7 Gennaio 2010 - 09:22 OLTRE 6 MESI FA

Alla sinistra italiana resta solo la lotta ad personam e «se si preoccupa di rimettere in piedi una coalizione contro una persona fallirà ancora una volta». Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, in un’intervista al Messaggero spiega che «dal ’94 il contrasto a Berlusconi si è incentrato su un doppio anti: anti-Berlusconi e anti-berlusconismo». Da un lato un’opposizione di tipo personale, «rivolta verso una figura politica moderna» e dall’altro un’opposizione ad un modello politico «che la sinistra rappresentava in termini sistematicamente negativi».

«Il punto politico fondamentale – spiega Tremonti – è che nel pensiero politico prima di Forza Italia e poi del Pdl si è registrata una maturazione profonda derivata dalla analisi del mutamento della realtà». Secondo Tremonti il governo Berlusconi ha fatto «una politica opposta alle aspettative caricaturali della sinistra. Avendo avuto la fortuna di aver previsto in anticipo la crisi – aggiunge il ministro -, la priorità è andata alla conservazione dello Stato sociale».

Tremonti fa un’analisi più allargata e sottolinea come in Europa «non trovi più la sinistra» e «dove è al governo, è in crisi» e conclude: «se il futuro della sinistra italiana si concentra sull’assemblaggio di una coalizione per battere Berlusconi nel 2013 e non sulla costruzione di idee autonome alla dialettica contra personam è una via che porta ad una nuova, anzi, alla stessa sconfitta». Quanto alla annunciata riforma del fisco, Tremonti spiega che «è diventato un labirinto» che non riflette più la realtà italiana ma per riformarlo occorre «prudenza e grande consenso».