Tremonti: "Sull'affitto errori, mai illeciti"

MILANO, 29 LUG – Errori si', illeciti mai. Cosi' Giulio Tremonti interviene sulla vicenda dell'affitto della casa messa a disposizione a Roma dal parlamentare Marco Milanese, che ha detto di aver ricevuto dal ministro dell'Economia pagamenti di 1.000 euro alla settimana in nero. E lo fa con una lettera al Corriere della Sera di replica all'editoriale di ieri di Sergio Romano.

''Signor direttore, ambasciatore Romano, rispondo in questo modo anche ad una legittima pubblica richiesta di chiarimento'', esordisce il responsabile del dicastero dell'Economia, il quale parlando dell'appartamento offertogli dall'ex consigliere indica che ''in contropartita della disponibilita' di cui sopra, basata su un accordo verbale revocabile a richiesta, come appunto poi e' stato, ho convenuto lo specifico conteggio di una somma a titolo di contributo, pagato via via per ciascuna settimana e calcolata in base alla mia tariffa giornaliera' di ospitalita' alberghiera''.

Tremonti aggiunge che ''all'inizio avevo pensato a un diverso contratto, che ho poi escluso per ragioni personali'', ''la ragione del tutto non era di convenienza economica ma di privacy''.

''Comunque nessun 'nero' e nessuna irregolarita' – sostiene -. Trattandosi di questo tipo di rapporto tra privati cittadini – argomenta – non era infatti dovuta l'emissione di fattura o vietata la forma di pagamento''.

Riguardo poi alla disponibilita' del contante, il ministro spiega di ricevere in contanti il suo compenso di ministro, pari a circa 2.390 euro al mese che, rispetto ai 4.000 euro dell'affitto mensile comporta una differenza di circa 1.600 euro, della quale puo' disporre perche' percepisce ''un reddito annuale molto elevato''.

''Pur avendo ora interrotto l'attivita' professionale, ho accumulato titolarita' di altri redditi – prosegue -. E' tutto tracciato e tracciabile''.

''Ho commesso illeciti? Per quanto mi riguarda sicuramente no. Ho fatto errori? Si' certamente'', sostiene il numero uno dell'Economia citando il fatto di non aver lasciato prima l'immobile. ''Con il 'senno di poi'- conclude Tremonti – ripeto, ho sbagliato''.

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