ROMA – I deputati dell’Idv Giuseppe Vatinno e Francesco Barbato hanno presentato un’interrogazione ai ministri della Difesa e degli Esteri, Giampaolo Di Paola e Giulio Terzi, chiedendo se l’Italia studia gli alieni o intende farlo e come.
Non è uno scherzo. Nell’interrogazione, annunciata il 20 dicembre, i due chiedono: “Se i Ministri interrogati sono informati dei fatti esposti in premessa che, ad avviso degli interroganti meritano un approfondimento e, se dispongano notizie in merito, nonché se il Governo intenda reperire elementi anche sul piano internazionale sull’argomento esposto, come ad esempio l’esistenza dell’Area 51, se l’Italia disponga e dove di eventuali strutture delle Forze armate o di altri Corpi dello Stato dediti allo studio del fenomeno ufologico, se siano stati prodotti documenti e relazioni riservati in ambito nazionale o Nato, se infine in Italia si possa prevedere la creazione di una struttura dedicata munita dei requisiti di trasparenza pubblica”.
I “fatti esposti” di cui parlano Vatinno e Barbato sono esposti con dovizia di particolari, a partire dalla creazione “presso l’Onu, dell’Unoosa, Ministero degli affari spaziali” con a capo “Mazlan Othman, l’astrofisica malese” che “sarebbe stata messa a capo della struttura con il fine di accogliere gli extraterrestri (lastampa.it, 29 settembre 2010)”.
Ecco il testo dell’interrogazione:
Dimitri Medvedev, premier della Federazione russa, – un lancio agenzia Ansa 9 dicembre 2012 riferisce che nel corso di un fuori onda televisivo – avrebbe detto ad un giornalista che insieme alla valigetta con i codici nucleari, gli sarebbe consegnato una speciale cartella «top secret». «Questa cartella contiene solo informazioni sugli alieni che hanno visitato il nostro pianeta». «Inoltre, gli viene consegnato un rapporto del servizio segretissimo che esercita il controlla sugli alieni sul nostro territorio nazionale», aggiunge Medvedev, secondo cui «informazioni più dettagliate su questo argomento potete ricavarle dal noto film “Men in Black”», «però non vi dirò quanti di loro sono fra noi perché questo creerebbe panico», ha aggiunto il premier;
Ronald Reagan, 40° Presidente degli Stati Uniti d’America, ad otto anni dalla scomparsa, l’ex collega Shirley MacLaine ha rivelato che: «Reagan lasciò la carriera di attore per gettarsi nell’arena politica proprio dopo un incontro ravvicinato con un entità aliena che lo impressionò molto. Erano i primi anni ’50, lui e la moglie Nancy erano attesi ad un party organizzato dall’attore William Holden. Arrivarono in ritardo, molto eccitati. All’amica Lucilie Ball (star della serie tv “I love Lucy”, in Italia “Lucy ed io”) raccontarono la loro incredibile avventura: si erano fermati sulla superstrada che porta a Los Angeles per osservare un disco volante in fase di atterraggio. Nella versione riferita dalla Ball, l’evento già abbastanza eccezionale si concludeva così. Invece, ora la 78enne MacLaine ricorda di aver sentito dalla collega quel dettaglio in più, sconvolgente. Dall’astronave sarebbe uscito un E.T. che rivolgendosi all’attore lo avrebbe invitato ad abbandonare Hollywood per concentrarsi sulla politica, probabilmente profetizzandogli un luminoso futuro. In effetti, da lì a poco Reagan smise di recitare. Come si sa, dal 1967 fino al 1975 ricoprì la carica di Governatore della California e poi, dal 1981 al 1989, venne eletto per due mandati consecutivi alla Casa Bianca. Bè, l’alieno aveva visto bene. Non fu quello però l’unico avvistamento straordinario che Ronald Reagan avrebbe fatto. Quando era ancora governatore, nel 1974, stava volando a bordo di un Cessna Citation diretto a Baskersfiled. A bordo, oltre al pilota Bill Paynter, c’erano anche due guardie del corpo. Tutti e quattro gli uomini ad un certo punto notarono una strana luce bianca nel cielo che sembrava seguirli. «Appariva lontana alcune miglia – riferì il pilota – ma poi all’improvviso accelerò, sembrò allungarsi e poi sparì di colpo. Tutti sull’aereo rimanemmo sorpresi… Quell’Ufo era passato in un istante da una normale velocità di crociera ad una velocità straordinaria»;
Il 23 giugno 2006 nel corso della conferenza stampa della prima giornata del seminario internazionale intitolato Media between Citizens and Power («I media fra i cittadini ed il potere») tenutosi all’Isola di San Servolo presso il polivalente centro congressi di proprietà della provincia di Venezia, l’ex premier sovietico Michail Sergeevich Gorbaciov ha risposto alle domande di una quarantina d’inviati di testate nazionali e locali, e di radio e televisioni. Il seminario internazionale (durato due giorni, dal 23 al 24 giugno 2006) è stato patrocinato dalla provincia di Venezia e dal World Political Forum fondato dallo stesso Gorbaciov. La penultima domanda (precedente a quella dell’inviato di Rainews24) è stata posta da Luca Scantamburlo, inviato del Gruppo Editoriale Olimpia per le riviste Tecnologia&Difesa ed UFO Notiziario. Il quesito rivolto al grande statista russo concerneva alcune dichiarazioni pubbliche di Ronald Reagan in merito alla possibilità di una «minaccia aliena» alla Terra proveniente «da un altro pianeta», eventualità che avrebbe aiutato gli uomini a riconoscere il legame che li affratella (discorso ad un liceo nel Maryland il 4 dicembre 1985, e speech a New York alla 42ma Assemblea Generale dell’ONU il 21 settembre 1987);
Durante il quesito in conferenza stampa l’ex premier Gorbaciov è intervenuto interrompendo il giornalista e, riferendosi a Reagan, ha affermato: «Fra le altre cose ne ha parlato una volta anche con me»; l’inviato ha replicato: «A Ginevra nel 1985», senza essere smentito dall’ex premier al quale ha infine chiesto un commento alle sconcertanti dichiarazioni rilasciate l’anno scorso all’Università di Toronto da Paul Hellyer, ex ministro della difesa canadese (vedasi il servizio di Maurizio Molinari per La Stampa di Torino, 26 novembre 2005, Esteri, pagina 10), il quale ha parlato della possibilità di un’imminente «guerra intergalattica» alla quale gli Stati Uniti si starebbero segretamente preparando;
Winston Churchill, primo ministro del Regno Unito dal 1940 al 1945 e successivamente dal 1951 al 1955, noto statista e stratega, Churchill, ex ufficiale dell’esercito britannico – il 6 agosto 2012 il corriere.it informa i lettori che – «Ai dischi volanti, Churchill fu iniziato nel 1912: nel cielo di Sheerness, in Essex, sopra la base-scuola della Royal Navy qualcuno osservò un oggetto strano che luccicava e rimase stordito. Forse era un velivolo ma non avendo mai visto cose del genere quel testimone lanciò l’allarme e la faccenda finì persino alla Camera dei Comuni. Fu tale lo spavento che il Parlamento ordinò al primo Lord dell’Ammiragliato, il trentottenne Winston Churchill, di venire a capo della inquietante intrusione. Se ne occuparono i servizi segreti della flotta di sua Maestà che però non riuscirono a dare una spiegazione esauriente del fatto. E, così, si preferì soprassedere. Allucinazioni visive? Invasione dallo spazio? Un bel po’ di anni dopo, ci raccontano i documenti storici resi pubblici ieri dall’Archivio Nazionale di Stato, Winston Churchill fu costretto di nuovo, e in diverse occasioni, a occuparsi di Ufo. Se nel 1912 non vi aveva prestato più di tanta attenzione e probabilmente non se ne era nemmeno preoccupato, questa volta il leader conservatore, divenuto nel frattempo capo del governo, pensò di andarci cauto e di non sottovalutare gli avvistamenti segnalati.»;
Jimmy Carter, il 39° presidente degli Stati Uniti d’America, in carica dal 1977 al 1981, durante la campagna elettorale per la presidenza degli Stati Uniti, promise di aprire al pubblico e svelare i segreti della cosiddetta «Camera D» del Pentagono: l’archivio sugli ufo del governo americano. Carter, subito dopo la laurea in fisica si era occupato del fenomeno ufo affermando di essere stato protagonista di un incontro ravvicinato. Gli studiosi gli credettero. Eletto alla carica di Presidente degli Stati Uniti, Jimmy Carter non mantenne la promessa;
con Area 51 si intende – riferisce il corriere.it a firma Antonio Carioti datato 8 luglio 2011 – una base militare segreta nel Nevada, che sorge presso il letto di un antico lago salato, Groom Lake, distante 150 km da Las Vegas. Si dice che là siano stati trasportati i resti di un disco volante, comprese le salme dei suoi passeggeri alieni, precipitato a Roswell (New Mexico) nel luglio 1947. In effetti le versioni ufficiali delle autorità americane sulla vicenda non sono mai apparse del tutto convincenti. E sulle attività di Area 51 grava ancora una cappa di mistero. Ma non è detto che dietro ci sia una vicenda di contatti con gli extraterrestri. Il documentario «Inside Area 51», in onda su National Geographic Channel (canale 403 di Sky, ore 21.10), punta piuttosto i riflettori sul lato nascosto della guerra fredda. Per la prima volta si confessano davanti alle telecamere piloti, tecnici, ufficiali e agenti segreti operanti nella base, tra cui l’ex comandante di Area 51, Hugh Slater, e l’ex vicedirettore della Cia, Albert Wheelon. Si parla di test atomici, voli sperimentali, collaudi di nuovi prototipi (dal famoso U2 al misterioso Oxcart) per lo spionaggio ad alta quota sull’Unione Sovietica. Venne sperimentato a Groom Lake anche un mezzo a quattro ruote poi usato dagli astronauti sulla luna. Realizzata con la consulenza di Annie Jacobsen, autrice del saggio investigativo «Area 51», uscito in maggio negli Stati Uniti e recensito dal New York Times, la trasmissione fornisce molte informazioni interessanti. Ma non pretende di dire una parola definitiva sugli enigmi di Groom Lake. Anzi termina con le dichiarazioni di due protagonisti che ammettono di aver rivelato «solo una parte della storia». Viene da pensare che abbiano taciuto proprio gli aspetti più intriganti. Che magari potrebbe davvero riguardare gli alieni.
se i Ministri interrogati sono informati dei fatti esposti in premessa che, ad avviso degli interroganti meritano un approfondimento e, se dispongano notizie in merito, nonché se il Governo intenda reperire elementi anche sul piano internazionale sull’argomento esposto, come ad esempio l’esistenza dell’Area 51, se l’Italia disponga e dove di eventuali strutture delle Forze armate o di altri Corpi dello Stato dediti allo studio del fenomeno ufologico, se siano stati prodotti documenti e relazioni riservati in ambito nazionale o Nato, se infine in Italia si possa prevedere la creazione di una struttura dedicata munita dei requisiti di trasparenza pubblica.(4-19252)