Su Bossi “circonvenzione di incapace”, i leghisti: “Renzo ti ha mentito”

(Foto LaPresse)

ROMA – I magistrati che stanno indagando sulla Lega Nord sono convinti che l’ex tesoriere Francesco Belsito abbia dato 200mila euro ai figli di Umberto Bossi per case, macchinoni, hobby e altrettanti per le spese del SinPa, il sindacato padano fondato da Rosy Mauro. Umberto Bossi va dicendo da due giorni di non saperne nulla, che la sua famiglia non ha mai preso nessun soldo dalle casse del Carroccio, ma, scrive ‘Repubblica’, qualcuno a via Bellerio mercoledì 4 aprile s’è preso la briga di dirgli la verità, di dirgli che è tutto vero e che ‘Il Trota‘ gli ha mentito. Dicono che la reazione del Sanatur sia stata furiosa: ha prima chiamato Renzo e poi se n’è andato nero in volto.

Nella Lega già si parla di “circonvenzione di incapace”: insomma la linea fatta filtrare all’esterno è che Bossi veramente fosse stato all’oscuro dei soldi dati da Belsito a figli e moglie e che sia stato in qualche modo “truffato” dalla famiglia, Renzo in primis.

Raccontano che durante la riunione in via Bellerio del 4 aprile, quella in cui a Bossi è stato chiarito che i figli hanno usato la Lega “come un bancomat”, il Senatur si sia reso conto a poco a poco delle varie bugie dette da Renzo in primis nel corso degli anni. Come quando – particolare certo trascurabile ai fini dell’inchiesta, ma decisivo per capire quella che i “rinnovatori” definiscono “circonvenzione d’incapace” – Bossi ha assicurato che il Trota sta studiando Economia e che la laurea è vicina: “Mi ha fatto vedere il libretto”. Ma i suoi gli hanno rivelato che non è vero niente e al Senatur è franato il terreno sotto i piedi.

E la stessa scena si è ripetuta sulla storia della Bmw di Renzo: “Mi ha detto che la sta pagando in leasing”. I ben informati invece dicono che se la sia comprata con i rimborsi elettorali della Lega. E’ a questo punto che Bossi si è attaccato al telefono, ha chiamato Renzo, poi ha mollato la riunione a via Gemonio e si è fiondato a Gemonio.

Oltre al dramma umano di Umberto Bossi, la vicenda per lui si trasformerà presumibile in un dramma politico: lui dice che il tutto è stato un “complotto” di Maroni. A ben guardare forse è stato un complotto della famiglia… Ma al di là delle responsabilità personali, su cui eventualmente faranno luce i magistrati, certo lo scandalo Lega si concluderà con un nuovo e atteso congresso federale, in cui la leadership di Bossi verrà per forza messa in discussione. E l’ala maroniana del partito già si sfrega le mani…

Il primo appuntamento sarà subito dopo Pasqua, martedì 10 aprile, in una località della Lombardia ancora da definire, dove si terrà una grande assemblea di leghisti “autoconvocati” e pronti a cavalcare nel nome del rinnovamento lo scandalo che ha travolto Belsito. Un raduno come quello di Varese, che servirà a rilanciare in modo perentorio la richiesta di celebrare in tempi rapidi il congresso federale. E lì il tema di una nuova leadership sarà ineludibile.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie