Bossi si ricandida alla guida della Lega. Maroni: “Governo Monti a casa”

Roberto Maroni e Umberto Bossi sul palco di Zanica (Lapresse)

ZANICA (BERGAMO) – Sotto l’ombrello di una Lega che serra i ranghi è esplosa la bomba, ma solo politica: Umberto Bossi si ricandida alla segreteria del partito: “Per forza, per la gente”, ha detto ai giornalisti. Non ci si può mettere la mano sul fuoco, perché Bossi appariva stanco e confuso, e la versione che lo vuole candidato alla segreteria non è riportata dal sito internet del Corriere della Sera, che si limita a affermare che Bossi si ricandiderà al Congresso del partito.

Ascoltiamo la registrazione. Una giornalista chiede a Bossi: “Si candiderà, si candiderà come…segretario federale, adesso al Congresso?”.

Rsponde Bossi: “Ma per forza”.

Giornalista: “Ah, per forza, quindi si ricandiderà…anche lei, insieme a Maroni”.

Bossi: “Penso di sì. Se no la gente…(lunga pausa) la gente…

Giornalista: “Lo fa per la gente, si candida per la gente”.

Bossi: “Per il movimento, per tenerlo assieme il movimento”. Le ultime parole sono di difficile comprensione, un po’ biascicate.

Così ha biascicato Bossi al microfono della giornalista di una radio, che lo pressava di domande, mentre lasciava la festa del Lega Unita Day a Zanica, in provincia di Bergamo.

Cosa accadrà ora nella Lega è materia di speculazione ma potrebbe portare a una spaccatura o alla prematura fine politica e certamente a un duro colpo elettorale, dopo lo scandalo che ha riguardato moglie figlie e amiche.

Come reagirà Roberto Maroni, che tutti indicavano come segretario in pectore? Per ora non ci sono state reazioni, perché l’annuncio della candidatura Bossi l’ha dato a festa finita, mentre saliva in macchina e potrebbe ancora recuperare rettificando segreteria con presidenza, come fa sperare, per il bene della Lega, la versione del Corriere.

Bossi ha chiuso gli interventi sul palco, a dispetto delle previsioni che volevano invece fosse l’ex ministro dell’Interno a parlare per ultimo, con quella scaletta che fra i leghisti scandisce il peso dei leader.  Ora c’è chi si domanda se l’avventura di Roberto Maroni alla guida della Lega, in qualità di triumviro e aspirante segretario nazionale non sia finita qui. Sul palco di Zanica hanno sfilato Bossi, i triumviri e il gruppo dirigente, con l’intento di mostrare che la bufera che ha investito il Carroccio, lo ha reso in realtà più forte. “Dopo tutto quello che è successo la nostra intenzione è di mostrare una Lega compatta e unita, anzi proprio quello che è successo l’ha ricompattata”, dice Maroni.

E a chi dalla base sperava nella leadership di Maroni, le parole pronunciate dall’ex ministro sul palco risultano piuttosto ambigue e non lasciano presagire imminenti rivoluzioni. “Quelli che cercheranno di dividere la Lega – ha detto Maroni – saranno immediatamente cacciati, come è già accaduto ad altri”. Lui che da quel palco ha dettato la linea per la nuova iniziativa politica del Carroccio.

Fra i militanti intanto è circolata la voce di una presa di posizione più morbida del Senatur: “Ha spiegato che la Lega la guideranno lui e Maroni..”, riporta il quotidiano la Repubblica, mentre l’ex ministro dell’Interno ha deciso di non tornare più sull’argomento con la stampa. Maroni, come lo stesso Bossi, dal palco ha molto battuto sul tasto dell’unità, “presupposto per vincere ogni battaglia – ha detto l’ex ministro dell’Interno – non diamo ai giornali argomenti per dire che siamo spaccati. Ci sono simpatie e antipatie personali, ma tali devono restare. Lo dobbiamo mettere nello statuto: la Lega è potentissima e indivisibile. Quello che è successo ci ricompatta”.

Sulla linea dell’unità, ma tutt’altro che piacevoli per le ambizioni di Maroni, sono seguite a botta calda le dichiarazioni di alcuni alti gerarchi.

Roberto Castelli: “La Lega ha bisogno di Bossi ancora per molto”.

Francesco Speroni: “Se Bossi si ricandiderà? Io lo voterò”.

Andrea Gibelli, vicepresidente della Regione Lombardia: “Ogni decisione sarà presa dai militanti”.

Roberto Calderoli: “Prima di pensare al federale mi sembra dobbiamo pensare ai nazionali”.

L’obiettivo più importante della Lega, intanto, resta quello di “mandare a casa il governo dei tecnici prima dell’estate, sempre che ci sia l’adesione di tutti i Comuni”. Maroni è stato molto critico nei confronti delle politiche fiscali del governo. ”La nostra iniziativa è seria, viene condivisa da tanti sindaci – ha detto a proposito delle iniziative contro l’Imu -. Nascondersi dietro al dito e non vedere cosa sta succedendo, e parlo del Governo, vuol dire non capire il dramma di tante famiglie e di tanti Comuni che non hanno un centesimo perche’ rapinati dal Governo”.

Poi l’annuncio: “Contro il pizzo di Stato sulla prima casa, l’Imu, discuteremo le iniziative con i nostri sindaci la sera del 25 maggio a Seriate”. Il triumviro del Carroccio ha quindi elencato alcune delle proposte approvate ieri dal Consiglio Federale per organizzare la protesta dei sindaci contro l’Imu. ”Primo licenziare Equitalia, per licenziare il governo Monti – ha detto Maroni – oppure intervenire sul patto di stabilità o mettere aliquota zero per consentire di non pagare legalmente o anche fare ricorso al giudice di pace”.

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