“Un governo diverso dagli ultimi due”: l’augurio di Di Pietro ai lavoratori

ROMA, 1 MAG – ''Tanti auguri ai lavoratori italiani. L'augurio piu' sincero che voglio fare loro in questo primo maggio 2012 e' che il lavoro torni a diventare una fonte di benessere, di dignita' e di diritti democratici invece che una specie di maledizione, come prima il governo Berlusconi e poi quello Monti lo hanno fatto diventare''. E' quanto scrive sul suo blog il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.

''Il piu' sincero augurio che io posso fare ai lavoratori – dice Di Pietro – e' che l'anno prossimo ci sia un governo diverso dagli ultimi due. Un governo che non pensi solo ai propri affari e ai propri processi ma nemmeno solo agli interessi delle banche europee e mai a quelli dei cittadini. Un governo che il primo maggio possa celebrare la Festa dei lavoratori senza arrossire, invece di fare la festa ai lavoratori non solo il primo maggio ma per tutto l'anno''.

I lavoratori ''con o senza lavoro – prosegue Di Pietro – avevano tirato un sospiro di sollievo quando il governo Berlusconi se n'e' andato. Pero', in questi pochi mesi, hanno scoperto che per loro le cose o non sono cambiate affatto o sono cambiate in peggio''. ''Quando il presidente del consiglio dice che l'Imu c'era gia' e che lui si e' limitato a estenderla alla prima casa – afferma ancora -, non si capisce se ci e' o ci fa. Lo sa benissimo che e' proprio imponendo quella tassa sulla prima casa che ha dato la mazzata alla povera gente e ai lavoratori. Quando racconta che lui e' prontissimo a fare anche una patrimoniale mente come faceva il suo predecessore. Al contrario, il suo governo e' stato ben attento a non toccare i grandi patrimoni e per questo ha dovuto tartassare il doppio i magri stipendi dei lavoratori, col risultato di rendere molto piu' grave la recessione''.

''Adesso, dopo aver fatto orecchie da mercante per lunghissimi mesi e non aver mai risposto alle sollecitazioni dell'Italia dei Valori – dice ancora il leader Idv – Monti ha deciso di iniziare le trattative con la Svizzera per recuperare circa 50 miliardi di tasse sui capitali italiani esportati nelle banche elvetiche. Alla faccia della velocita' e dell'urgenza! Lo avesse fatto quando glielo dicevamo noi, non servirebbero adesso altri 4 miliardi e passa di tagli che renderanno ancora piu' difficile e dura la vita della povera gente e dei lavoratori. Ma, soprattutto, Monti deve rendersi conto che se non spiccia e va avanti per un altro po' di mesi con le trattative, quando alla fine arrivera' in Svizzera non trovera' piu' un euro, perche' i furfanti sono disonesti ma non stupidi e i soldi gia' li stanno trasferendo in Asia!''.

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