Unipol: chiesta archiviazione per Silvio Berlusconi, “il fratello Paolo a processo”

Pubblicato il 16 Dicembre 2010 - 13:19 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Sospiro di sollievo per Silvio Berlusconi. La procura di Milano ha chiesto l’archiviazione per il Cavaliere che era indagato per ricettazione e concorso in rivelazione di segreto d’ufficio nell’inchiesta sul “passaggio di mano” dell’intercettazione telefonica tra Piero Fassino e Giovanni Consorte ai tempi delle indagini sul tentativo di scalata a Bnl da parte di Unipol. Quella nella quale l’allora leader Ds diceva al manager: “Allora, abbiamo una banca?”.

Notizia meno buona, invece, per il fratello Paolo e altri indagati tra cui l’ex titolare della Rcs, Roberto Raffaellli e l’imprenditore Fabrizio Favata, per cui la Procura ha invece chiesto il processo.

Paolo Berlusconi è indagato non solo per ricettazione e millantato credito ma anche per concorso in rivelazione e utilizzazione del segreto d’ufficio, in “qualità di editore del quotidiano ‘il Giornale'” che il 31 dicembre 2005 pubblicò la conversazione intercettata tra Fassino e Consorte nonostante fosse coperta ancora da segreto istruttorio (guarda le intercettazioni).

Per i pm, il contenuto della conversazione telefonica intercorsa tra Piero Fassino e Giovanni Consorte e intercettata nel corso dell’inchiesta sul tentativo di scalata a Bnl da parte di Unipol, venne rivelata da Paolo Berlusconi ‘in favore’ del fratello e presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Favata, invece, che aveva raccontato agli inquirenti milanesi di aver portato ad Arcore e fatto ascoltare a Silvio Berlusconi la nota intercettazione, alla vigilia del Natale 2005, venne arrestato il 25 maggio scorso per estorsione (poi passato ai domiciliari). Secondo l’accusa, avrebbe chiesto e ottenuto denaro da Roberto Raffaelli, responsabile della Rcs, società che si occupava di intercettazioni telefoniche, con la minaccia di denunciarlo all’autorità giudiziaria come colui che aveva rivelato atti d’indagine coperti da segreto, ovvero il contenuto dell’ormai famoso ‘nastro’.

Paolo Berlusconi e Favata finiranno davanti al giudice per l’udienza preliminare anche per l’ipotesi di concorso in ricettazione dei fondi neri della Rcs spa che sarebbero stati creati da Raffaelli e Petessi tramite l’emissione di fatture per operazioni inesistenti. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Favata tra il luglio 2005 e la metà del 2006 avrebbe consegnato a Berlusconi circa 500mila euro “quali compensi asseritamente destinati a favorire attraverso canali istituzionali le prospettive di espansione di Rcs spa sul mercato estero”, si leggeva nell’avviso di conclusione delle indagini.