Unipol: Zanda(Pd), vicenda Fassino-Consorte “Watergate all’italiana”

Pubblicato il 2 Giugno 2010 - 09:32 OLTRE 6 MESI FA

Luigi Zanda

«E’ talmente oscura e grave la vicenda del nastro con la conversazione Fassino-Consorte da poter essere paragonata a un Watergate all’italiana». Lo ha affermato, in un’intervista a Repubblica, Luigi Zanda, vice capogruppo del Pd al Senato.

Una faccenda grave, ha spiegato, intanto perché «c’é l’uso contro il segretario di un grande partito, i Ds, di intercettazioni che non sono state nemmeno vagliate dalla magistratura su questioni di assoluta irrilevanza penale» e poi perché «a una società privata era stata affidata in outsourcing l’attività di intercettazione e, prima ancora di consegnare i nastri al magistrato, questi sono stati fatti ascoltare a Paolo Berlusconi che se n’é poi servito per una campagna scandalistica sul suo giornale».

Secondo Favata, ha ricordato Zanda, «lo stesso Silvio Berlusconi avrebbe ascoltato questi nastri», col «paradosso – ha aggiunto – che ora il premier sta promuovendo una legge che colpisce le intercettazioni legittime e necessarie per fini di sicurezza e legalità».

«Se davvero Berlusconi ha pronunciato la frase  “la mia famiglia gliene sarà grata” –  ha proseguito Zanda – allora saremmo davanti a un fatto in cui si utilizzano mezzi di lotta politica che oltre ad essere illegali non sono ammissibili in nessuna democrazia».