Università, nei concorsi basta il titolo. E conta l’ateneo

ROMA – Un nuovo criterio per l’accreditamento delle Università, ovvero del loro prestigio accademico e del suo peso sui criteri di selezione e sui voti di laurea: è uno dei temi che verranno discussi venerdì 27 gennaio in Consiglio dei ministri.

Secondo quanto scrive Paolo Conti sul Corriere della Sera, nei concorsi pubblici, soprattutto per i quadri dirigenziali, dovrebbe cadere il vincolo del tipo di laurea. Basterà essere laureati, tranne, ovviamente, alcuni casi di competenze tecniche specifiche. Conteranno invece di più la capacità e la professionalità dimostrata dal candidato durante il concorso.

Il Cdm vorrebbe anche rivedere il criterio legato al voto di laurea, che dovrebbe sparire come elemento di punteggio. E poi dovrebbero cambiare gli accreditamento, cioè gli apprezzamenti, delle singole università, che smetteranno di essere di fatto tutte uguali.

 

 

 

 

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