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Dottorato, in arrivo nuove regole. Profumo: “Anche in enti di ricerca e aziende”

di Daniela Lauria |1 Ottobre 2012 14:41

Francesco Profumo (Lapresse)

ROMA – Per il ministro Profumo il dottorato è “industriale e internazionale”: percorsi formativi che non siano orientati solo alla carriera accademica ma garantiscano anche sbocchi professionali in enti di ricerca e aziende di rilievo. ”Stiamo lavorando al nuovo regolamento per il dottorato, siamo nella fase finale – ha detto il ministro –  Per l’anno accademico 2013-14 ci sarà un nuovo dottorato, al servizio del paese e della sua innovazione”, che potrà essere svolto non solo nelle università ma anche negli enti di ricerca, nelle aziende e nella pubblica amministrazione.

Il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, in un’intervista al Messaggero esclude un nuovo incarico governativo, e spiega che: “Tre sono i punti essenziali del nuovo regolamento. Si parlerà di dottorato industriale degli enti e delle professioni, ci sarà una maggiore attenzione ai dottorati internazionali. In più sarà possibile svolgerli anche negli istituti di ricerca in congiunzione con l’università, i corsi di dottorato saranno accreditati a monte e poi valutati sui risultati. L’obiettivo è quello di prevedere uno sbocco che non sia prevalentemente all’interno delle università e degli enti pubbici. Queste competenze dovranno essere presenti anche nelle aziende e nella pubblica amministrazioni, come accade in Finlandia con ottimi risultati. Insomma, pensiamo a un dottorato che sia al servizio del paese e della sua innovazione

Le novità interesseranno anche il reclutamento dei docenti. ”La prossima sessione di concorsi per l’estate 2013 sarà con le nuove regole”, annuncia Profumo. ”E’ prevista la riduzione del numero delle classi di concorso e si punterà a modernizzare il reclutamento in modo che ci sia maggiore connessione tra nuova domanda di formazione dei ragazzi e la preparazione degli insegnanti”.

E se il numero uno di Confindustria chiede un segnale su ricerca e innovazione, Profumo risponde che la sollecitazione è ”giusta”, ma ”credo che la risposta sia già stata in parte data nella visione e nelle azioni fatte in questi mesi di governo”. ”Per quanto riguarda la ricerca si è cercato di creare un sistema con processi semplici e stabili nel tempo, allineati a quelle che sono le direttive europee e che potessero dare risultati in tempi brevi”.

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