ROMA – Vaccini, mappa dell’opinione no vax. Opinione vasta, molto più del prevedibile. O forse no, a ben considerare l’indulgenza nuova e diffusa di forze politiche e sistema della comunicazione verso il sospetto-condanna del pensiero scientifico. Sommando questa nuova indulgenza con la consolidata e antica diffidenza della cultura italiana (popolare e di ceto dirigente) forse la sorpresa va ridimensionata. Comunque opinione no vax che in tutte le sue gradazione e sfumature assomma ad un rilevante 28 per cento.
E’ un sondaggio, condotto da Nicola Piepoli per la Stampa. E anche i sondaggi in qualche misura sanno a loro modo piegarsi al vento più strambo che tira. In altri termini c’è differenza tra il dichiararsi ad un sondaggio e l’agire concreto. Se il 28 per cento degli intervistati dichiara e risponde di diffidare o di volersi tenere lontano dai vaccini, neanche il dieci per cento dei genitori in realtà sottrae i propri figli alle vaccinazioni.
Dunque su tre più o meno che dicono no ai vaccini uno solo davvero non vaccina. Perché una cosa, ancora e per fortuna, è un’opinione, un sentire. Altra è una responsabilità, quella appunto di lasciare i figli senza vaccino. Se dunque il sondaggio coglie con precisione, possiamo dire che c’è un 10 per cento di no vax a tutto titolo, convinti e militanti della scelta. Cui in qualche modo si affianca un quasi 20 per cento di vaccinanti riluttanti, genitori che vaccinano i figli ma sono incerti e dubbiosi su quel che fanno.
Un dieci per cento di non vaccinati è misura che mette secondo scienza e medicina le malattie e gli agenti patogeni in grado di tornare a colpire. Malattia debellata e impossibilitata a tornare è secondo Organizzazione Mondiale della Sanità quando la percentuale di popolazione vaccinata è intorno al 95 per cento. Non sotto e in Italia infatti torna l’obbligo di vaccinare perché per molte patologie si è scesi appunto intorno al 90 per cento di vaccinati.
Un quasi trenta per cento di diffidenti, sospettosi, spaventati e contrari ai vaccini è enorme bacino per la propaganda no vax, per la diffusione del pensiero magico, per i predicatori dell’anti scienza…ed è anche un grande bacino elettorale.
La mappa infatti dell’opinione no vax è abbastanza sovrapponibile a quella dell’elettorato di M5S e Lega.
Del 28 per cento di italiani che diffida dei vaccini, 10 (cioè uno su tre dei diffidenti) dichiara di sospettare o peggio dei vaccini perché fanno “gli interessi della case farmaceutiche”. Non è difficile qui rintracciare la matrice culturale M5S, la polemica e il sospetto costante verso chi produce e vende medicinali è parte integrante della cultura e sentimento grillini.
Sempre di quel 28 per cento sette (uno su quattro) sono contro l’obbligo dei vaccini in nome della “libertà di scelta”. Anche qui non è difficile rintracciare una matrice culturale di destra, destra tipicamente anti Stato come quella italiana. Padroni in casa propria, padroni anche dei propri figli. Forzaleghismo a diciotto carati.
Di quel 28 per cento resta ancora un altro 10 (uno su tre quasi) nutre e sostanzia il suo no vax con argomenti vari riassumibili in: i vaccini fanno male. E’ il gruppo più ideologizzato, fidelizzato alla milizia no vax. Quel 10 per cento appunto che non vaccina e considera lo Stato che vaccina avvelenatore. Quest’area con tutta probabilità coincide con l’area del non voto alle elezioni. Non votano per lo più, ma ora vanno organizzandosi e mobilitandosi come lobby. E le lobby, a volte, votano. Quindi, data un’occhiata alla mappa dell’opinione no vax, i partiti vicini (M5s e Lega) vanno organizzandosi e manifestandosi, si sporgono per cogliere l’opportunità.