Vaccino, prima i lombardi. Il leghista Ciocca: “Produciamo di più, valiamo di più di un malato del Lazio”

Vaccino, prima i lombardi, contano di più. E’ la tesi, diciamo bizzarra, dell’europarlamentare leghista Angelo Ciocca.

I lombardi lavorano e producono di più, se si ammalano “vale di più” se si ammala, un esempio a caso, un cittadino del Lazio. Da cui discende che i lombardi meritano una distribuzione prioritaria.

Dopo qualche giorno l’eurodeputato leghista ha detto di essere stato frainteso

Ciocca: “Sono stato frainteso”

Aggiornamento del 21 dicembre, ore 13. Dopo qualche giorno Ciocca ha parlato ai microfoni di Radio Cusano Campus. “C’è stata una sintesi giornalistica che ha decontestualizzato un pezzo di un ragionamento più ampio. Il conduttore della trasmissione ci spingeva a riflettere sul fatto che, secondo quanto riportato da Ansa, Arcuri voleva destinare più dosi di vaccino al Lazio rispetto alla Lombardia. L’altro ospite della trasmissione ha detto che è dovuto al fatto che a Roma ci sono i ministeri.

Non si può pensare di dare la priorità ad un ministeriale rispetto a chi è un lavoratore front office in prima linea. Un commesso, un magazziniere, qualunque lavoratore che non può stare in smart working. La sintesi giornalistica è stata: vale più un lombardo che un laziale, cosa che non ho mai detto. C’è stata una strumentalizzazione giornalistica che mi dispiace perché chiunque avrebbe pensato che 200mila vaccini in più per il Lazio sarebbe un’ingiustizia per tutte le regioni d’Italia.

La distribuzione deve tener conto del personale medico, delle forze dell’ordine, delle persone fragili, bisogna andare in percentuale rispetto al numero di abitanti e poi ci deve essere un ragionamento legato al tipo di lavoro che si fa, un ristoratore non può lavorare in smart working. Io ho detto che se si ammala un lavoratore lombardo del privato e si ammala un ministeriale, il privato crea danni superiori dal punto di vista dell’effetto domino del contagio. Un lavoratore di un supermercato incontra centinaia di persone al giorno durante il suo lavoro”.

Vaccino, prima i lombardi, l’europarlamentare leghista Ciocca: “Valiamo di più”

L’ipotesi che la Lombardia potrebbe avere un numero di vaccini non commisurato alla popolazione rispetto al Lazio “è possibile se qualcuno vuole fare politica sulla salute della gente, se qualcuno pensa di fare clientelismo territoriale”.

Lo ha detto l’europarlamentare pavese della Lega, Angelo Ciocca, nella trasmissione ‘Lombardia nera’ su Antenna 3.

“Si premia una Regione rispetto a un’altra perché una a livello democratico ha un colore rispetto a un altro – ha proseguito -.

I fattori che devono portare alla distribuzione del vaccino devono essere il numero di abitanti, una proporzione fra quanti abitanti ho e quanti vaccini. Non è pensabile che la Lombardia che ha il doppio degli abitanti del Lazio possa ricevere meno vaccini.

Poi bisogna valutare quanto l’importanza economica del territorio. La Lombardia, è un dato di fatto, è il motore di tutto il Paese. Quindi se si ammala un lombardo vale di più che se si ammala una persona di un’altra parte d’Italia”.

“Addirittura?”, ha replicato il conduttore Marco Oliva. “Sì, è un dato di fatto. Se si ammala un lombardo, economicamente, da imprenditori, vale di più rispetto a un laziale”, ha aggiunto l’ europarlamentare.

“Sulla salute non si può fare politica, ma bisogna fare anche un ragionamento economico per il Paese perché purtroppo, è un dato di fatto, un cittadino lombardo paga più tasse rispetto un cittadino laziale – ha concluso Ciocca -.

La Lombardia è stato il territorio che è stato più colpito ed è ancora quello più colpito dai contagi. Gli estintori li metti a disposizione dove hai più incendi. Sia perché siamo numerosi, sia perché ci sono più ammalati e contagi. E poi non ultimo l’aspetto economico perché è un territorio che più va in difficoltà più paga l’intero Paese”.  

Un po’ contorto ma il messaggio è chiaro, prima i lombardi e gli altri si arrangino. (fonte Ansa e Radio Cusano Campus)

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