“Vajasse da esportazione”: lite all’Europarlamento tra Licia Renzulli (Pdl) e Sonia Alfano (Idv)

Pubblicato il 15 Dicembre 2010 - 21:37 OLTRE 6 MESI FA

Ormai non conosce confini: il termine ‘vajassa’ sbarca anche al Parlamento europeo nel bel mezzo di una nuova lite tutta in salsa italiana. A fronteggiarsi oggi pomeriggio nell’emiciclo di Strasburgo due pasionarie: le europarlamentari dell’Idv Sonia Alfano e la Pdl Licia Ronzulli. La prima da’ della ”vajassa” alla seconda e quest’ultima promette di ”querelarla”. La scintilla scatta al momento della dichiarazione di voto sulla relazione sulla Carta dei diritti fondamentali della Ue. E’ il turno di Alfano, che condanna ”le costanti violazioni della Carta da parte del governo italiano”, riferendosi ”all’accordo Italia-Libia”, alla ”legge bavaglio”, ai ”processi che hanno visto implicato il premier” fino ”all’acquisto di deputati”. ”Il 9 dicembre – insiste Alfano – il Parlamento europeo festeggiava la giornata contro la corruzione, ieri il Parlamento italiano ha lanciato la prima giornata per la corruzione dei deputati”. Ronzulli non ci sta, urla ”non e’ vero, non e’ vero”, interrompendo la collega. ”Stai zitta”, risponde Alfano alla rivale che continua fino a beccarsi un’ammonizione da parte del presidente di turno dell’emiciclo, il greco Stavros Lambrinidis. Ma non solo. ”Le vajasse sono arrivate anche al Parlamento europeo”, apostrofa Alfano rivolta alla rivale. ”Mi ha dato della vajassa e la querelo”, ribatte la Ronzulli.

”La Alfano – spiega la Ronzulli all’ANSA – non lavora, se non per utilizzare le dichiarazioni di voto per raccontare le piu’ grandi cazzate che le vengono in mente contro il governo Berlusconi e non era ne’ il luogo ne’ l’argomento, per questo ho reagito. La Alfano – insiste – e’ tutto purche’ onorevole. Non permetto che si vomiti contro il governo: lo fanno solo quelli dell’Idv e lo fanno contro il monito del Presidente della Repubblica di un anno fa che ha chiesto di non utilizzare le istituzioni europee per le polemiche interne”. ”Non e’ vero”, ribatte l’Alfano. ”Il mio lavoro dimostra chiaramente che non utilizzo il mio turno di parola per parlare di Berlusconi, ma ogni tanto devo denunciare cosa succede in Italia: la compravendita di deputati non e’ democrazia ed e’ quindi contraria alla Carta dei diritti fondamentali della Ue”. Nella disputa e’ entrato anche l’eurodeputato dal Pdl Sergio Paolo Francesco Silvestris che ha accusato il vice Presidente del Parlamento Ue Stavros Lambrinidis, reo di zittire la Ronzulli, di non saper presiedere la seduta: ”gli ho chiesto se e’ corretto sfruttare le dichiarazioni di intenzioni di voto per offendere un paese”, ha spiegato all’ANSA Silvestris. Gia’ per domattina l’eurodeputato del Pdl ha promesso che chiedera’ al Presidente del Parlamento di ”sanzionare la Alfano”. ”Se non lo fara’ – insiste Silvestris – interverro’ ad ogni dichiarazione di intenzione di voto per difendere l’operato del governo Berlusconi. Non e’ possibile che la Alfano faccia sempre il suo show, scambiando il Parlamento Ue per ‘Anno Zero’, questa volta non gliela faremo passare liscia”. Secondo Mario Mauro, capogruppo del Pdl, ”l’ostruzionismo della Alfano nel pretendere di trasformare il Parlamento europeo in un Tribunale penale internazionale contro Berlusconi ha stancato”.