Val D'Aosta secessione contagiosa, arrogante e pure ignorante Val D'Aosta secessione contagiosa, arrogante e pure ignorante

Valle d’Aosta: Lega primo partito, alleati ultimi. Governo a Pd e autonomisti, sfuma il 4 a 3 alle regionali

Sfuma la possibilità che in extremis il centrodestra finisca per vincere per 4 a 3 questa tornata di elezioni regionali.

In Valle d’Aosta Lega primo partito, non ci piove, il 23,9% è una performance clamorosa (+7%) ma non basta, riuscire a formare una maggioranza di centrodestra per governare la regione alpina è impossibile.

Resta fuori per una manciata di voti la lista del Centro destra (Forza Italia e Fratelli d’Italia) che si ferma al 5,6%. Niente quorum anche per il Movimento 5 Stelle.

Valle d’Aosta, Lega primo partito: FdI e FI sotto soglia sbarramento

Su 12 liste presenti alle Regionali, solo sei hanno superato il quorum. Bene i progressisti, con il 15,2%, che si candidano a sostenere una maggioranza con le forze autonomiste, a partire dall’Union valdotaine (15,8%).

In Consiglio anche Rollandin, l’ex presidente

Entra in Consiglio Valle anche Pour l’Autonomie), lista costituita dall’ex presidente della Regione Augusto Rollandin, ‘sospeso’ fino a novembre in base alla legge Severino a seguito di una condanna per corruzione.

Il M5s, fermo al 3,9 per cento e il Centrodestra (Forza Italia e Fratelli d’Italia), al 5,6, non raggiungono la soglia di sbarramento e rimangono fuori dal Consiglio regionale.

Torna il Pd in Consiglio. Senza stampella Salvini senza governo

Dopo un’assenza di due anni rientra invece il Pd con quattro consiglieri (su 35). “Siamo pronti a governare questa splendida terra nel nome dell’Autonomia, del rinnovamento, del lavoro e della bellezza”, ha esultato Salvini.

Ma il lusinghiero 24 per cento ottenuto dai suoi, con un avanzamento di 7 punti rispetto a due anni fa, rischia di non bastare, in assenza della stampella degli alleati naturali del centrodestra.

E poi le incognite, le insidie e le opportunità del sistema proporzionale valdostano ‘vecchia maniera’ sono tante e imprevedibili.

Lo ha capito subito il segretario del Pd Nicola Zingaretti. Che dà la totale disponibilità a dare vita alla giunta anche in Valle D’Aosta.

“Sono possibili diverse maggioranze e siamo pronti a formare un governo con le forze autonomiste per fermare l’ipotesi di un protagonismo delle destre nazionaliste”.

Il presidente della Regione e la Giunta dovranno uscire infatti da una votazione del Consiglio regionale.

Progressisti e autonomisti, alleanza per escludere la Lega

L’ex ammiraglia Union Valdotaine, al 15,8 per cento (nel 2018 era al 19), tenterà di mettere nell’angolo la Lega costruendo una maggioranza con il Progetto civico progressista (15,2%).

Di cui il Pd è uno degli azionisti, e con altri frammenti della galassia autonomista (Alliance valdotaine, Valle d’Aoste Unie e Stella Alpina).

“L’accordo con le altre forze autonomiste e con i progressisti, in opposizione a populisti e nazionalisti, è per noi naturale e prioritario”, conferma il presidente dell’Union valdotaine, Erik Lavevaz. (fonte Ansa)

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