Lavitola, la lettera a Berlusconi del 2008: “Lei è in debito con me”

Senato - Fiducia Governo LettaROMA – Una lettera di Valter Lavitola scritta per chiedere a Berlusconi un “prestito” da cinque milioni. Una richiesta accompagnata dall’evocazione del ricordo di “cosa ho fatto per lei“. Ovvero comprare il senatore Sergio De Gregorio e far così cadere il governo Prodi nel 2008.

E’ uno dei documenti di cui parla Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera. Il giudice per l’udienza preliminare ha deciso, mercoledì, di rinviare a giudizio Berlusconi e Lavitola proprio per la vicenda della compravendita di parlamentari. Ecco cosa scrive la giornalista:

Sono proprio quelle carte processuali, depositate durante l’udienza di ieri, a dimostrare quanto forte sia sempre stato il legame Lavitola-Berlusconi e soprattutto quanto alto il livello di minaccia che il primo poteva esercitare sul secondo. Perché, come sottolinea il giudice Francesco Cananzi che ha inflitto la pena al termine del rito immediato, «il ruolo di Lavitola emerge quale persona “vicinissima” al Presidente, un uomo di Stato in incognita che favorisce affari e incontri, ma soprattutto si muove con arroganza e disinvoltura ».

La prova, secondo il giudice, è in quelle lettere, preparate e mai recapitate, che Lavitola aveva scritto a Berlusconi per chie-dere un «prestito» da cinque milioni e nelle quali sottolineava che cosa «ho fatto per lei». Ma soprattutto ricordava che cosa fosse accaduto nel 2008 per far cadere il governo guidato da Romano Prodi: «Subito dopo la formazione del governo lei, con Verdini e Ghedini presenti, mi disse che era in debito con me e che lei era uso essere almeno alla pari. Era in debito per aver io “comprato” De Gregorio, tenuto fuori dalla votazione cruciale Pallaro, fatto pervenire a Mastella le notizie della procura di santa Maria Capua Vetere e, assieme a Ferruccio Saro e al povero Comincioli “lavorato” Dini. Ciò dopo essere stato io a convincerla a tentare di comprare i senatori necessari a far cadere Prodi».

Gestione cookie