Venaria, Claudia Nozzetti (M5s): "Stupratori Rimini se lo taglino...". Poi si scusa così... Venaria, Claudia Nozzetti (M5s): "Stupratori Rimini se lo taglino...". Poi si scusa così...

Venaria, Claudia Nozzetti (M5s): “Stupratori Rimini se lo taglino…”. Poi si scusa così…

Venaria, Claudia Nozzetti (M5s): "Stupratori Rimini se lo taglino...". Poi si scusa così...
Venaria, Claudia Nozzetti (M5s): “Stupratori Rimini se lo taglino…”. Poi si scusa così…

TORINO – Uno sfogo su Facebook durissimo, l’attacco agli stupratori di Rimini prima e alla presidente della Camera Laura Boldrini poi, definita “Boldracchia“. Claudia Nozzetti, consigliera M5s di Venaria, comune vicino Torino, prima attacca sui recenti fatti di cronaca e poi cancella il post, scusandosi per i forti toni utilizzati. Ma il danno ormai era fatto e sottrarsi alla polemica impossibile.

Tutto inizia quando la Nozzetti, assessore al Lavoro di Venaria eletta con M5s, scrive su Facebook questo post per commentare gli stupri di Rimini della notte tra 25 e 26 agosto:

“Hanno fatto bene a richiamarseli e spero che li obblighino a tagliarselo uno con l’altro e a farglielo mangiare….i poverini fuggiti dalle guerre e bisognosi di accoglienza e affetto. In alternativa dateglieli in cura a casa della boldracchia…”.

Il post dell’esponente M5S ha scatenato indignazione, non solo sui social. L’assessore è quindi tornata sull’argomento per scusarsi e fare alcune precisazioni e scrive:

“Scusandomi, desidero peraltro fare alcune precisazioni a proposito del commento di ieri:

La problematica è sotto gli occhi di tutti e anima in modo forte e condiviso un senso di esasperazione e impotenza di fronte a istituzioni statali spesso avvertite come tiepide e incapaci nel tutelare il bisogno di sicurezza dei cittadini. Il concetto è stato espresso con parole eccessive, forti e inadeguate condivise più su una scia emotiva che razionale. Parole esterne a un ruolo istituzionale che soltanto parzialmente investe la mia vita, fatta al di sopra di tutto di quotidianità e problemi emotivamente vissuti che vanno ben oltre la semplice necessità di apparire. Al netto di ogni necessità, il commento proprio per le parole espresse è da censurare. Auspico in ogni caso una svolta nell’intraprendere azioni atte a tutelare indistintamente tutti”.

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