Vendola: "Riforma del lavoro? Se non cambia Pd la bocci"

ROMA, 24 MAR – ''Usiamo i termini giusti: questa non e' una riforma, ma una controriforma''. Cosi', intervistato dall'Unita', Nichi Vendola parla della riforma del mercato del lavoro auspicando un ''no'' del Partito democratico qualora il Parlamento non riuscisse a migliorarne il testo.

Il governatore pugliese e leader di Sel evidenzia gli aspetti positivi del testo, ''le norme contro le dimissioni in bianco e il congedo di paternita' obbligatoria'', ma sottolinea che ''in un quadro di smantellamento dei diritti'' anche questi elementi ''rischiano di essere semplicemente uno specchietto per le allodole''.

''Se il Pd non riesce a cambiare questa riforma – sottolinea Vendola – la deve bocciare. La riforma del mercato del lavoro avrebbe dovuto affrontare una serie di temi cruciali per il Paese come la lotta al lavoro nero e lo smantellamento del circo feroce dei 47 contratti di lavoro precario. L'attuale precarieta' non e' un fenomeno meterologico ma una costruzione normativa: volevano aprire il mercato del lavoro e guardate dove siamo arrivati''. In piu' ''sul tavolo restano ancora il tema di un reddito minimo e l'universalita' degli ammortizzatori sociali''.

Il 'si' scontato'' annunciato dalle forze che sostengono il governo ad ogni provvedimento dell'esecutivo Monti ha per Vendola ''indebolito'' la forza del negoziato. La sinistra dovrebbe ''rigettare un'idea di modernita' che presuppone la riduzione delle persone al rango di merci'', spiega Vendola, aggiungendo che dopo la riforma delle pensioni l'intervento sull'articolo 18 e' ''accanimento''. ''L'unica modernita' che vedo – prosegue – e' quella delle compagnie di assicurazioni che scaldano i muscoli per surrogare il vuoto di diritti sociali''..

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