Vendola: "Sanità in Puglia? Siamo stati vessati dal governo Berlusconi"

BARI – Per il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ''la tensione'' che si respira nei Comuni pugliesi intorno al riordino ospedaliero deciso nell'ambito del Piano di rientro, ''e' abbastanza inevitabile e anche comprensibile, perche' in Puglia abbiamo fatto in un anno quello che la Regione Toscana ha potuto fare avendo dieci anni di tempo: siamo stati obbligati a farlo, siamo stati vessati dal governo Berlusconi sulla materia sanitaria''.

Vendola, che questa mattina a Bari ha presentato l'estensione dei servizi di telemedicina, finora usata per cardiopatici, anche ai pazienti diabetici, ha ricordato che il Piano di rientro ''per noi e' stata una corsa contro il tempo''.

''Perche' – ha rilevato – abbiamo dovuto chiudere di botto venti ospedali, tanti reparti, e tagliare 2.200 posti letto. Se non lo facevamo, le conseguenze sarebbero state catastrofiche per tutta la Puglia''.

''Lo abbiamo dovuto fare di corsa – ha ribadito – e con lo stesso affanno abbiamo dovuto cominciare non solo a dare risposte in quei territori che rimanevano orfani di un presidio ospedaliero. Ma abbiamo cercato di dotare quei territori non semplicemente di un surrogato, ma di un qualcosa che fosse all'avanguardia''.

''La telemedicina – ha concluso – oggi e' un percorso di assoluta avanguardia. E la Puglia, nel momento piu' critico della sua storia sanitaria, apre per conto dell'Italia il percorso nella rivoluzione della telemedicina''.

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