Veneto: prefetto rimosso per inosservanza della “legge padana”

maroni-roberto-250-3Nel suo curriculum potrà scrivere “rimosso per inosservanza della legge padana”. Quella italiana l’aveva rispettata ma evidentemente valeva di meno e, a 64 anni, anche questa doveva vedere Michele Lepri di Gallerano, di professione Prefetto. Prefetto sospetto, doppiamente sospetto perché di cognome aristocratico e di nascita meridionale. Diventa Prefetto di Venezia quattro mesi fa, ora non lo è più per decisione di Maroni, ministro degli Interni. Quattro mesi: non è “avvicendamento”, è rimozione.

Cosa ha fatto il Prefetto? C’erano  38 famiglie, circa 150 persone. Vivevano da quasi mezzo secolo in baracche e roulottes. Il Comune di Venezia costruisce e assegna loro case, case vere. La Lega s’indigna e protesta, in nome della “legge padana”. Infatti i 150 sono italiani, da decenni, ma non della “razza” giusta. Sono sinti, insomma zingari. E la legge padana non consente di assegnare loro case. Una sera il Comune di Venezia, d’accordo con le sentenze della magistratura “italiana” dà loro le case e le chiavi. La Lega non gradisce e lo fa sapere al ministro, italiano e/o padano. Maroni ci pensa sopra, non più di un attimo. A nome e per conto della legge padana la fa pagare al Prefetto che non si era opposto. Cacciari, sindaco di Venezia, trova la cosa indegna ma, si sa, Cacciari è di sinistra, “amico degli zingari”. Trova la cosa indegna anche Galan, governatore del Veneto che pure è di destra, ma non riconfermato dal Pdl alle prossime elezioni anche perchè non tanto padano. Infatti il candidato sarà padano e leghista.

Ora sono tutti avvertiti: in Veneto e prossimamente altrove nel Nord ci sono due leggi. Quella italiana che a difenderla si rischia il posto e quella padana che è quella che vale.

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