Vietti: “Triplicati i reati prescritti. Erano 56 mila nel ’96, 170 mila oggi”

ROMA – Negli ultimi 16 anni e’ triplicato il numero dei processi che si conclude con la prescrizione, cioe’ per i quali la macchina giudiziaria ”gira a vuoto”. ”Erano 56mila l’anno nel 1996, oggi sono 170mila e fino alla fine degli anni Ottanta erano poche migliaia”. A richiamare l’attenzione sul ”trend drammaticamente crescente” della prescrizione e’ il vice presidente del Csm Michele Vietti,che auspica che il legislatore ”affronti finalmente la questione” e che alludendo al particolare momento politico dice: ”dobbiamo approfittare di questa stagione per fare qualcosa di concreto” sul processo penale.

A questa crescita spaventosa dei processi che si concludono senza accertamento delle responsabilita’- spiega Vietti parlando alla presentazione del libro ”La giustizia penale in Italia: un processo da sbloccare” scritto dai magistrati Antonello Mura e Antonio Patrono- hanno ”contribuito anche le leggi che hanno ridotto i gia’ limitati termini di prescrizione”. Un fatto su cui occorre una ”riflessione”, visto che la prescrizione cosi’ come funziona in Italia, non ha riscontri in nessun Paese europeo: ”in Germania, se c’e’ il processo, i termini di prescrizione si raddoppiano; in Francia, come negli Usa, una volta cominciato il processo la prescrizione non corre piu””.

Vietti, che individua gli altri punti deboli del nostro processo nei tre gradi di giudizio per tutti i tipi di reato e nelle lungaggini insostenibili, e’ comunque ottimista: ”mi pare di cogliere un clima piu’ favorevole alla riflessione sull’effetto perverso determinato dal combinato disposto della prescrizione troppo breve, del processo troppo lungo e del sistema delle impugnazioni troppo macchinoso”.

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