Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora si conceda su Facebook con un lungo post. Lo fa dopo la caduta del governo Conte e racconta di non aver consociuto il mondo dello sport prima dell’esperienza come ministro.
Aggiornamento delle 18.04
Nel salutare sostenitori e cittadini, Spadafora è troppo sincero. Le sue parole vengono interpretate come una gaffe: “Non conoscevo il mondo dello sport, al quale mi sono avvicinato con curiosità, rispetto e attenzione” le sue parole.
Vincenzo Spadafora: “Quando ho giurato eravamo in un’altra era”
“Il prossimo Governo avrà anche il compito di approvare il Decreto Ristori cinque”.
Decreto “che è già scritto e darà respiro a milioni di cittadini alle prese con difficoltà economiche a causa delle restrizioni dovuto al Coronavirus” spiega Spadafora su Facebook.
Prosegue il ministro dello sport: “In questi mesi ho provato a rispondere alle tante istanze che quotidianamente ho raccolto da ciascuno di voi”.
“Lascio ad altri il testimone sperando che non si perda il lavoro fatto finora e ringrazio tutti coloro che mi hanno accompagnato in questo meraviglioso percorso che non dimenticherò mai. Grazie a tutti, davvero”.
“Quando diciassette mesi fa ho giurato come ministro per le Politiche giovanili e lo Sport – prosegue Spadafora – eravamo in un’altra era, in un momento completamente diverso da questo”.
“Per molti anni avevo seguito le questioni relative ai diritti dell’infanzia e dei giovani, è sempre stato il centro del mio impegno”.
“Non conoscevo il mondo dello sport”
“Non conoscevo invece il mondo dello sport, al quale mi sono avvicinato con curiosità, rispetto e attenzione. I primi mesi sono stati entusiasmanti, su entrambi i fronti”.
“Ricordo la gioia di presenziare alla storica vittoria della Ferrari a Monza dopo nove anni, ad esempio”.
“Poi, un anno fa, l’esplosione della pandemia, il lockdown, i sacrifici chiesti a tutti i cittadini. Siamo entrati in una fase drammatica, abbiamo dovuto prendere decisioni dolorose e dalle conseguenze gravi ma inevitabili, a partire dalle chiusure”.
“In questi mesi abbiamo lavorato moltissimo per dare sostegno a tutto il mondo dello sport, con i limiti del caso, sicuramente, ma facendo il massimo possibile”.
“Stesso impegno sul fronte delle politiche giovanili: il lancio della piattaforma Giovani2030 e della Carta Giovani, tra le altre cose, e il numero più alto di posti per volontari del Servizio Civile degli ultimi anni”.
“Il lavoro forse più delicato e più importante è stato quello di dare attuazione alla riforma dello Sport, cinque decreti sui quali per un anno abbiamo discusso con tutte le componenti, a tutti i livelli, per arrivare a un risultato condiviso e che rappresentasse davvero un avanzamento sociale e culturale”.