ROMA – Vincenzo Spadafora, sottosegretario alla presidenza del Consiglio in quota M5S, ha ribadito alcune posizioni personali e del gruppo che rappresenta in aperto contrasto con l’ingombrante alleato leghista. I diritti in primo piano, per cui, intervistato da Agorà su Rai3, ha detto che sì, è favorevole alle adozioni per i gay, “lo sono, ci mancherebbe. Per una poltrona non cambio idea, piuttosto lascio la poltrona”, assicura.
Invece, sul controverso decreto Pillon, chiede modifiche: “Sono convinto che il disegno di legge Pillon non possa essere approvato e sono certo che non sarà approvato così com’è stato proposto. O si trova il modo per modificarlo in modo però netto o non credo che questo Parlamento approverà mai quel testo così com’è”.
Sui diritti degli omosessuali, nonostante non sia nel contratto, ci tiene a richiamare la necessità di estendere la legge Mancino per introdurre il reato di omo-transfobia l’anno prossimo: “Non è nel contratto di governo, sia chiaro. Sennò fra un minuto mi diranno che non è nel contratto di governo. Lo so, visto che ho contribuito a scrivere quel contratto. Nel contratto di governo non c’è quasi nulla su questi temi. Questo è un problema rispetto alla parte legislativa. Rispetto a quello che si può fare concretamente tutti i giorni, io ho istituito per la prima volta a palazzo Chigi – non l’aveva fatto neanche un governo di sinistra – un tavolo LGBT”.