Violante rinuncia alla Corte Costituzionale: “Deriva che offende le istituzioni”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Ottobre 2014 - 08:48 OLTRE 6 MESI FA
Violante rinuncia alla Corte Costituzionale: "Deriva che offende le istituzioni"

Violante rinuncia alla Corte Costituzionale: “Deriva che offende le istituzioni”

ROMA – Violante rinuncia alla Corte Costituzionale: “Deriva che offende le istituzioni”. “È necessario fermare una deriva che offende l’autorevolezza delle istituzioni e la dignità delle persone. Ritengo perciò che rientri nei miei doveri” “invitare tutto il Parlamento a scegliere altra personalità ritenuta più idonea ad ottenere il consenso necessario”. Così Luciano Violante, in una lettera al Corriere della Sera, annuncia il suo ritiro dalla corsa alla Corte Costituzionale e sottolinea: “su ogni altra considerazione prevale per me la necessità che le Camere siano messe in condizione di decidere”.

“Signori e Signore del Parlamento – scrive Violante – le Camere avrebbero dovuto eleggere due giudici della Corte Costituzionale nel giugno scorso. A distanza di quattro mesi da quella data, nulla è cambiato”. Ma “il protrarsi della indecisione”, “sta producendo un grave discredito delle istituzioni parlamentari”.

L’ex presidente della Camera invita i colleghi a riflettere sui “problemi di portata generale” che si sono manifestati nella corsa alla Consulta: “la vita politica italiana – scrive – attraversa una difficoltà” che deriva  dall’idea “che l’attività politica debba ridursi a uno scontro privo di confini e di principi morali”.

“Sono in discussione – precisa Violante – i comportamenti non le norme”, perché “le leggi sono inefficaci senza i ‘buoni costumi’ che impongono comportamenti misurati e lungimiranti”. E sottolinea: “in queste circostanze concorrere a decisioni rapide e responsabili diventa un dovere”.

“Il nostro Paese ha dimostrato in tante vicende lontane e vicine di possedere la forza per ripartire. Queste energie sono presenti in misura vasta anche nelle Camere”. “Permettetemi di sperare”, continua Violante, “che le classi dirigenti, di cui voi siete parte rilevante”, “diano anima a queste energie”, restituendo “alla politica l’autorevolezza che le spetta in una democrazia funzionante. A partire dalla rapida elezione dei due nuovi componenti della Corte costituzionale”.