Virginia Raggi e il conto non pagato al ristorante, il proprietario racconta come sono andate le cose

Virginia Raggi e il conto non pagato al ristorante, il proprietario racconta come sono andate le cose
Virginia Raggi e il conto non pagato al ristorante, il proprietario racconta come sono andate le cose (Foto Ansa)

ROMA – La sindaca di Roma, Virginia Raggi, va al ristorante e non paga il conto? Svelato l’arcano: pensava di essere ospite (non pagante) del proprietario. A spiegarlo è lo stesso proprietario del locale, che ha chiamato il Messaggero per chiarire come sono andate le cose quel giorno di ottobre finito ormai su tutti i giornali.

Il proprietario e chef del ristorante Benito al Ghetto, Nicola Delfino, quel giorno, a pranzo, era in cucina quando è arrivata Raggi, accompagnata da un uomo: “Non il fidanzato, forse un amico”, ha spiegato Delfino. Lui ha ordinato una pasta in bianco, lei una caponata. Un conto da trenta euro in tutto, niente vini d’annata o altri lussi.

Quando ha saputo della presenza della sindaca in sala, Delfino è andato a salutarla. E le ha detto una frase che, probabilmente, ha generato l’equivoco degenerato in caso nazionale: “E’ un piacere averla come ospite qui”.

Secondo Delfino, la sindaca molto probabilmente ha interpretato male quelle parole: “Anche in albergo si è tutti ospiti. Ma il conto te lo danno…”.

Raggi, invece, non ha fatto neppure il gesto di pagare. Ma non per spocchia, almeno così dice Delfino:

“Era davvero imbarazzata. Prima di andarsene mi ha fatto anche richiamare dai fornelli per ringraziarmi. La mia impressione è che avrebbe anche voluto pagare, ma probabilmente non voleva essere scortese. Solo che anche io non ho voluto essere maleducato e dirle: ma che hai capito? Paga! Quindi è finita così, sono diventato la barzelletta della zona. Doveva vederla quando se n’è andata: ha voluto ringraziare tutti, il maitre, i camerieri, uno per uno”.

Imbarazzata e gentile. Ma oltre a non pagare ha fatto anche qualcos’altro:

“Beh, io avrei lasciato la mancia per i ragazzi, se qualcuno mi offre il pranzo almeno lascio qualcosa per chi serve in tavola… Invece niente, è tornata a passeggio per il ghetto, dopo essersi profusa in complimenti per tutti. Una scena da Amici MieiNon credo fosse in malafede, che ci fosse malizia insomma. Ma questa storia mi fa un po’ ridere perché è una dei Cinquestelle, quelli che gridano tanto alla chiarezza, alla trasparenza, all’onestà e poi alla prima occasione vanno via senza pagare”.

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