Virginia Raggi, lettera sul blog di Beppe Grillo: "Atac resta pubblica" Virginia Raggi, lettera sul blog di Beppe Grillo: "Atac resta pubblica"

Virginia Raggi, lettera sul blog di Beppe Grillo: “Atac resta pubblica”

Virginia Raggi, lettera sul blog di Beppe Grillo: "Atac resta pubblica"
Virginia Raggi, lettera sul blog di Beppe Grillo: “Atac resta pubblica”

ROMA – In una lettera pubblicata sul blog di Beppe Grillo. il sindaco di Roma Virginia Raggi fa il punto sulla situazione della Capitale. In particolare il caso Atac. Nella lettera si legge:

Oggi abbiamo la possibilità di riferire ai cittadini in merito agli esiti di un lavoro compiuto nel corso dell’ultimo anno. Un lavoro di analisi e approfondimento dei problemi e delle potenzialità della principale società partecipata di Roma Capitale: parliamo di Atac, la più grande azienda dei trasporti d’Europa. Questo lavoro ci consegna una certezza che voglio subito anticiparvi: per effetto di politiche sciagurate, che negli l’hanno condotta ad accumulare oltre un miliardo di debiti, Atac rischiava il fallimento. Noi la salveremo, mantenendola saldamente in mano pubblica.

Salveremo un patrimonio che appartiene a tutti i romani. Salveremo migliaia di posti di lavoro e gli stipendi dei dipendenti, rilanceremo un servizio pubblico fondamentale per i cittadini della capitale e per i turisti e pendolari che la vivono e visitano ogni giorno. Lo strumento per concretizzare questo impegno, che stiamo studiando ormai da un anno, si chiama “concordato preventivo in continuità”. Una procedura che, sotto l’egida del tribunale, prevede la realizzazione di un piano per onorare gli impegni della società nei confronti dei propri debitori e in accordo con gli stessi debitori. Consentendo all’Atac di proseguire la sua attività sulla base di un piano industriale che dovrà restituire all’azienda efficienza operativa e qualità del servizio.

Sia chiaro: da un anno a questa parte non ci siamo limitati a registrare lo sfacelo ereditato dalle passate gestioni. Abbiamo già iniziato un lavoro di rilancio della società dal punto di vista operativo. Questa azione ci ha consentito di rimettere in strada 45 filobus, che giacevano abbandonati in un deposito come simbolo di spreco e finiti in un’inchiesta per presunte tangenti; di sbloccare l’acquisto di 150 autobus ai quali se ne aggiungeranno 80 entro l’autunno; di prevedere in Bilancio 430 milioni di euro per gli investimenti nelle infrastrutture, di stanziare 18 milioni per la manutenzione delle Metro A e B; di attivare 487 telecamere sugli autobus per la sicurezza; di potenziare la lotta all’evasione tariffaria, grazie a nuove task force di controllori.

Grazie al nostro intervento l’Atac ha migliori margini reddituali con trend di crescita positiva. E sarà in grado di produrre utili. Stiamo insomma dimostrando che la gestione pubblica può funzionare e proprio questo è il presupposto per accedere al concordato preventivo. Tuttavia l’azienda è gravata da un fardello insostenibile: 1 miliardo e 300 milioni di debiti accumulati con banche, fornitori e con il socio Roma Capitale. E malgrado questo debito mostruoso cosa abbiamo trovato? Un parco mezzi devastato, vetusto, con autobus che hanno un’eta media di 12 anni; un sistema di manutenzione abbandonato a se stesso. Una situazione spaventosa, che chiama tutti a un’assunzione di responsabilità: chi, alcuni più di altri, ha avuto il compito di gestirla; chi non ha vigilato sugli aspetti operativi e finanziari; infine noi che siamo chiamati a trovare una soluzione.

In tanti cercano di darci lezioncine su come si salva Atac… mi verrebbe da chiedere: e allora perché non l’avete salvata quando governavate piuttosto che spolparla? Ma non ho tempo né voglia di chiedervelo… siamo qui per lavorare per i romani… è finito il tempo delle chiacchiere.

 

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