“Virus sta mutando”. L’audio fake attribuito alla ministra Azzolina da una senatrice renziana

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“Virus sta mutando”. L’audio fake attribuito alla ministra Azzolina è della a senatrice renziana Daniela Sbrollini (foto Ansa)

ROMA – “Ho preso atto della diffusione di un messaggio audio, destinato ad una chat tra amici, nel quale ho riferito il contenuto di un intervento in aula di una titolata collega. Tale audio, sostanzialmente privato, è stato divulgato e utilizzato strumentalmente da taluni che, evidentemente, intendono generare e diffondere confusione e timori”. 

A dirlo all’Adnkronos è la senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini, a proposito di un audio Whatsapp sui meccanismi di diffusione del coronavirus. La voce che parla sostiene di trovarsi in Senato e di aver ascoltato un intervento della senatrice a vita Elena Cattaneo che avrebbe detto che il Coronavirus si sta trasformando in ceppi più gravi. Affermazione già smentita dallo staff della stessa senatrice Cattaneo ed anche leggendo l’intervento integrale della senatrice. 

L’audio circolato nelle ultime ore era stato poi attribuito alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina che ha però smentito che si trattasse della sua voce: “Ribadisco ancora una volta che le uniche fonti attendibili sono quelle ufficiali del Governo. Tuttavia, considerata la delicatezza del momento e la necessità di assunzione di responsabilità da parte di tutti noi, non intendo alimentare sterili polemiche e considero definitivamente chiuso l’incidente”, conclude la ministra.

Giovedì sera, la ministra Azzolina su Facebook aveva quindi negato ogni collegamento con l’audio che circolava: “In queste ore sta circolando un audio che mi viene attribuito con una voce femminile, palesemente non mia, che parla di un intervento in Parlamento che non ho mai fatto e riferisce parole che non ho mai detto. Ovviamente è un fake. Così come falso è il documento a mia firma che sta girando con indicazioni completamente inventate sulle modalità per svolgere la didattica a distanza”.

Fonte: AdnKronos, Facebook

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