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Visco “Dracula” contro la patrimoniale: “E’ una tassa sbagliata”

di Mino Fuccillo |4 Febbraio 2011 15:21

ROMA-Vincenzo Visco contro la patrimoniale, a suo modo una breaking news. Scrive sul Sole 24 0re l’ex ministro, dai nemici detto “Dracula” che “a fronte di un debito pubblico molto alto, 1.800 miliardi, esiste uno stock di ricchezza delle famiglie italiane cinque volte più elevato esistono ipotesi di finanza straordinarie che prospettano un’imposta straordinaria sul patrimonio e sulle plusvalenze immobiliari”. Insomma la tassa sul patrimonio casa o non sulla casa ma sulla rendita immobiliare, cioè sul suo incremento di valore dopo il prezzo di acquisto. Visco esamina la proposta di Giuliano Amato (30mila euro a carico del terzo più ricco della popolazione italiana). Esamina e calcola che la tassa porterebbe circa 200 miliardi, il 12/13 per cento del Pil. “Quindi l’imposta straordinaria non sarebbe sufficiente neanche a riportare il livello del debito pubblico sotto il 100 per cneto del Pil”. Quindi proposta bocciata da Visco perchè tanto politicamente “rumorosa” quanto non risolutiva del problema. Una “botta” elettorale pazzesca per risolvere poco o nulla della malattia debito.

Visco poi esamina la proposta Veltroni: “circa 240mila euro a famiglia, il 20 per cento della ricchezza posseduta dalle famiglie!”. Visco ci mette un punto esclamativo a segnalare l’enormità del prelievo e quel punto esclamativo è il segno non solo ortografico della sua impraticabilità. Infine Visco esamina la proposta Capaldo: imposta sulla plusvalenza immobiliare, insomma sull’aumento del valore della casa. Osserva Visco che questo aumento di valore è in buona parte generato dall’inflazione e che non si può mettere una tassa sull’inflazione. “In conclusione l’unica proposta in astratto praticabile è quella di Amato che realisticamente dovrebbe essere estesa all’intera popolazione sia pure con dei minimi imponibili e cifre simboliche per i redditi più bassi”.

In astratto, solo in astratto perché Visco domanda: “E’ proprio necessario?”. “Se la situazione precipitasse…”. Ma Visco, a suo tempo detto “Dracula”, è convinto che non sia necessario e soprattutto che non sia praticabile sostenibile socialmente e fiscalmente la strada della patrimoniale. Visco dice che il debito pubblico si abbatte solo se si cambia la macchina che il debito crea. Quindi no alla patrimoniale e sì invece a far pagare le tasse a chi non le paga e soprattutto sì alla riduzione della spesa pubblica. La prima cosa la destra non vuole e non sa, la seconda la sinistra non sa e non vuole. Le rispettive basi elettorali sono impermeabili e ostili all’abbattimento dell’evasione e allo smantellamento della spesa pubblica assistenziale. Questo è il problema è la patrimoniale è una risposta sbagliata a un problema giusto. Non si può che essere stavolta d’accordo con “Dracula” e, visto come stanno le cose, con la sua conclusione: “Ci attendono comunque lunghi anni se non di sofferenza di duro lavoro e impegno”. Impegno e lavoro durissimi quelli di piegare la destra a far pagare le tasse a chi non le paga e la sinistra a smetterla di considerare la spesa pubblica una variabile indipendente, un pezzo intoccabile e sacro della Costituzione materiale del paese. Soprattutto perchè sono impegno e lavoro che nessuno si assegna e nessuno pratica.

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