Visco: “Sul fondo abbassa-tasse si deciderà dopo gli incassi”

CITTA’ DEL MESSICO – Conti messi in sicurezza in maniera ”notevole”, riforme che stanno progredendo e che puntano ad avere effetti permanenti. L’Italia si presenta con questo biglietto da visita al G20 finanziario a Citta’ del Messico dove appare lontano il clima di sfiducia e preoccupazione del vertice di Cannes e il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, poco prima dell’inizio dei lavori, pur non sbilanciandosi registra un cambiamento nella percezione del nostro paese ed elenca i punti di forza.

Ma il governatore, che oggi sara’ raggiunto dal viceministro dell’economia Vittorio Grilli, rileva come un altro tema da porre con forza nell’agenda sia quello della crescita, ancora troppo bassa in Italia e in Europa. Il Continente sta subendo gli effetti di una forte crisi finanziaria vissuta a fine 2011 mentre ora le previsioni parlano di recessione (la stima per l’Italia diffusa lo scorso sabato al Forex da Visco parla di un -1,5%).

Stime che devono poi fare i conti con una serie di fattori, uno dei quali il forte prezzo del greggio. Per il nostro paese dunque rimane l’attenzione vigile del G20, della Ue e degli organismi internazionali stabilita a Cannes (dove fu deciso il monitoraggio dell’Fmi pur in assenza di un programma di aiuti): ”resta l’idea che bisogna verificare la risposta del paese” spiega il numero uno di Via Nazionale ma ora possiamo contare sul risanamento dei conti pubblici come pubblicamente riconosciuto al governo Monti in piu’ occasioni dai partner europei e internazionali. Certo l’Italia deve proseguire sul cammino delle riforme che la crisi ha accelerato e deve farlo in un modo ”che sia il piu’ organico e omogeneo possibile”.

”Stiamo tutti impegnati a risultati il piu’ possibile permanenti” aggiunge. Il governatore, gia’ capo economista dell’Ocse, concorda con quanto rilevato dall’organizzazione nel suo rapporto sulla crescita: la crisi sta spingendo i paesi a compiere quelle riforme strutturali rimandate da anni e si sta ribaltando l’idea che nei momenti difficili queste vadano accantonate. E’ difficile dire pero’ se le riforme strutturali portino effetti recessivi, ”dipende”.

Le misure vanno valutate una ad una. Infine un’analisi sulle banche e il sistema finanziario. Le misure straordinarie della Bce sono temporanee e gli istituti di credito dovranno pensare a come ”sostituirle”. Solo dopo l’analisi degli effetti dell’operazione di febbraio si valutera’ se compierne una terza. Per questo si vedra’ ”se e come gli istituti di credito hanno investito, anche in titoli di stato perche’ non ci sarebbe nulla di male a farlo”.

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