Vita (Pd): “Il conflitto di interessi ha come esito la morte della Rai”

ROMA – “La circostanziata riflessione pubblicata dal Corriere della Sera di oggi sullo stato economico della Rai e di Mediaset, mette in luce che quello televisivo non è un mercato bensì un vero e proprio regime di soprusi”. Lo afferma il senatore Pd Vincenzo Vita della commissione di Vigilanza Rai.

“Non oltre, ma prima del ‘900 – continua Vita – una situazione siffatta è figlia di un quadro normativo ritagliato sugli interessi dell’impero berlusconiano. Il servizio pubblico è il cugino povero e per di più assediato, lottizzato acremente dalla destra famelica, amputato dall’ex direttore generale delle principali opzioni strategiche”.

“Non è un caso che gli ascolti della Rai tengano ma con meno pubblicità, mentre i ricavi di Mediaset crescono pur a fronte di una non brillante resa nell’audience. Siamo al centro delle conseguenze del conflitto di interessi. Simile vicenda, se non vi è un colpo di frusta dato all’intero sistema, ha come esito la morte in diretta della Rai. Per le forze di opposizione – conclude Vita – riproporre tale capitolo è una priorità”.

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